Siccità in Madagascar, Arianna Martini presidente SSCh: "Cerchiamo di rendere autonomi i villaggi più in difficoltà"
La Onlus Support and Sustain Children da circa due anni lavora portando cisterne di acqua e costruendo pozzi
Support and Sustain Children è una piccola associazione che si occupa da 13 anni di campi profughi, Medioriente e vittime di guerra. Negli ultimi due anni l'attività si è focalizzata anche sul Madagascar alle prese con una siccità estrema, soprattutto nel sud dell'area.
"Da almeno 5/6 anni - spiega Arianna Martini, presidente SSCh - in queste aree oltre a non avere acqua potabile per dissetarsi è anche impossibile coltivare e portare avanti attività di allevamento. Come nostra abitudine siamo partiti circa due anni fa con un paio di missioni di ricognizione e abbiamo incontrato cinque villaggi e abbiamo deciso di partire da loro. Questi villaggi non hanno minimamente acqua, abbiamo quindi iniziato a far passare una cisterna una volta a settimana per consegnare acqua in serbatoi cha abbiamo costruito".
"Ci stiamo adesso adoperando - aggiunge - per trovare il modo di scavare dei pozzi. Il grosso problema è che l'acqua si trova a profondità molto elevate. Il pozzo li rederebbe liberi di bere e vivere con dignità. Noi poi non vogliamo abbandonarli, vogliamo renderli autonomi, per cui ci piacerebbe far partire l'irrigazione che significa culture, allevamento e riabilitare così la zona".
L'intervista ad Arianna Martini (Presidente SSCh)
[Banner_Google_ADS]