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Sudan: nuovo tentativo di golpe. Battaglia intorno ai palazzi del potere

Khartoum sprofonda per l'ennesima volta nel caos. Prova di forza dell'”uomo forte” Mohamed Dagalo

15 apr 2023

Dall'ONU, a Washington, a Bruxelles, generici appelli a cessare le violenze. Nulla di certo, però, riguardo a ciò che sta davvero avvenendo a Khartoum; se non il caos: fattore endemico in un Paese abituato a convivere con la guerra civile. Prima la cacciata di al-Bashir, poi il golpe del 2021; e il miraggio di una transizione democratica. Ora un nuovo tentativo di colpo di stato; protagonista l'immancabile “uomo forte”: Mohamed Dagalo, capo delle cosiddette forze di supporto rapido sudanesi. Ha ritenuto evidentemente inaccettabile la ventilata integrazione nell'esercito regolare, dei suoi paramilitari. Sarebbe venuto meno il suo strumento di influenza. Da qui la prova di forza, e l'assalto ai palazzi del potere. Notizie contraddittorie sulla battaglia in corso; mentre si contano le prime vittime civili. Anche da Mosca, l'invito ad un cessate il fuoco. Non deve sorprendere l'attenzione per questo dossier; vista la progressiva penetrazione russa in Africa. Report insistenti di una presenza della Wagner anche in Sudan. Una recente inchiesta di France 24 ipotizzava uno schema già rodato: addestramento militare e di intelligence in cambio del controllo di miniere d'oro; riportando altresì l'insofferenza degli Stati Uniti, per questa assertività. Rumors allora di pressioni, sulle autorità sudanesi, affinché venisse reciso questo legame. Il gruppo di contractors russi è peraltro al centro delle attenzioni, in queste ore, anche per un lungo comunicato del suo leader; che ha originato infinite speculazioni. “La prossima controffensiva ucraina ha più probabilità di successo che di fallimento”, avrebbe affermato in un passaggio Prigozhin. Il tutto condito da aspre critiche allo “Stato profondo” russo. Secondo analisti americani tutto ciò implicherebbe una volontà di mettere all'incasso un eventuale fallimento dell'esercito. Senonché in questa fase è proprio il capo della Wagner a giocarsi il tutto per tutto nell'assedio a Bakhmut. Sarebbe lui – per i vertici militari -, l'ideale capro espiatorio, nel caso di un improvviso rovescio. Al momento comunque improbabile, vista la difficilissima situazione per le forze di Kiev: perimetro di difesa – pare - sempre più circoscritto, e linee logistiche a tiro d'artiglieria.





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