Taglio produzione petrolio: incerte le conseguenze per i Paesi del Golfo
In linea con l'intesa raggiunta dai membri dell'Opec+ per affrontare l'impatto del Coronavirus sulla domanda di petrolio, anche gli Emirati Arabi si impegnano a ridurre la produzione di greggio. I tagli, in vigore dal primo di maggio, hanno posto fine alla guerra sui prezzi dell'oro nero, mettendo finalmente d'accordo i principali produttori, l'Arabia Saudita e la Russia: complessivamente quasi 10 milioni di barili al giorno in meno, circa il 10% dell'offerta globale totale.
E se la conseguenza auspicata, ovvero risollevare parzialmente il mercato petrolifero, per ora non ha fatto aumentare in modo significativo i prezzi, secondo l'Institute of International Finance i tagli dovrebbero comunque far assestare il valore del barile intorno ai 40 dollari entro la fine del 2020: dai 70 che aveva toccato all'inizio dell'anno, fino al crollo ai minimi storici dei giorni scorsi, 20 dollari.
Nei Paesi del Golfo, che si sono dichiarati favorevoli alla decisione purché tutti i Paesi produttori facciano lo stesso, c'è però il rischio che le misure intacchino pesantemente le riserve di denaro delle petromonarchie, economie ancora fortemente dipendenti dagli idrocarburi e che stavano puntato soprattutto sul turismo per la diversificazione, settore che difficilmente si risolleverà in tempi brevi. Secondo i calcoli degli analisti, infatti, le economie di Arabia Saudita, in particolare, ma anche degli Emirati Arabi, hanno bisogno di prezzi che oscillano tra i 60 e i 90 dollari al barile per poter bilanciare i propri budget.
Il Fondo Monetario Internazionale, che si aspetta un prezzo medio di 35 dollari al barile sia per il 2020 che per il 2021, prevede dunque che le economie del Medio Oriente si contraggano del 3,3%, con un impatto più grave rispetto alla media globale, prima di crescere di nuovo nel 2021. Il prossimo giugno è comunque in programma una nuova riunione dell'Opec+ che stabilirà le future politiche di produzione e valuterà se e come modificare quelle in atto. Mentre anche i produttori del G20 al di fuori dell'Opec, si sono impegnati a tagliare 3,7 milioni di barili al giorno.
Intanto l'Arabia Saudita, con oltre 7000 casi di Coronavirus, ha dichiarato che il lockdown proseguirà a tempo indeterminato. Mentre gli Emirati Arabi hanno annunciato che, secondo le proiezioni, la curva dei contagi non diminuirà prima di 4 settimane. E mentre continuano i tamponi a tappeto, specialmente nei quartieri densamente popolati, a Dubai ci si prepara alla terza settimana di blocco totale.