E' fin troppo banale, forse, definire quello di ieri un venerdì nero, vista anche la concomitanza con il “black friday”. Ma il verificarsi di alcuni gravi episodi, in grandi città europee, con fiumi di persone sulle strade, per il rito dello shopping, è effettivamente inquietante. Il bilancio più pesante a Londra, dove non vi sono dubbi si sia trattato di terrorismo. In azione il 28enne di origini pachistane Usman Khan; ex galeotto legato alla galassia jihadista, e reduce, subito prima del raid, da una conferenza sulla riabilitazione dei detenuti. Un tragico paradosso.
Brandendo un coltellaccio ha seminato paura e morte tra la folla del London Bridge; uccidendo 2 persone – fra i quali il coordinatore di uno dei corsi per il recupero dei carcerati, ai quali aveva partecipato -, e ferendone “seriamente” altre 3. Poteva essere una strage se non fossero intervenuti alcuni coraggiosi passanti, che hanno affrontato il terrorista. Tra loro – per ironia della sorte – anche un omicida in libertà vigilata. Per bloccare Usman Khan sono stati utilizzati, fra le altre cose, un estintore e – a quanto pare – un lungo dente di narvalo. Scena rocambolesca, terminata con l'intervento delle forze dell'ordine, quando il terrorista era ormai a terra e disarmato. La polizia ha immediatamente aperto il fuoco sull'assassino, visto il giubbotto che indossava. Un gilet esplosivo – all'apparenza -, rivelatosi in seguito fasullo. A meno di due settimane dalle elezioni, monta intanto la polemica sulla scarcerazione anticipata del killer.
Condannato a 16 anni, per aver fatto parte di un gruppo ispirato ad al Qaida, che progettava un attentato contro la Borsa di Londra; dopo neppure 7 anni era stato rimesso in libertà vigilata. Il premier Boris Johnson ha invocato il rispetto della certezza della pena. Panico, ieri, anche a L'Aja, in Olanda. Anche qui un attacco al coltello nella via dello shopping. Feriti 3 minorenni, già dimessi comunque dall'ospedale. Arrestato oggi un sospetto: un 35enne senza fissa dimora. A chiudere la giornata l'evacuazione, a Parigi, della Gare du Nord, dopo il ritrovamento nella borsa di un viaggiatore di un proiettile di mortaio, definito poi “inerte”.