POLITICHE E PRESIDENZIALI

Turchia al voto: il Consigliere Rondelli ad Ankara per la missione di monitoraggio elettorale OSCE PA

Testa a testa tra Erdoğan e Kılıçdaroğlu

Si prospetta come la tornata elettorale più difficile dopo due decenni al potere per Recep Tayyip Erdoğan, capo di Stato uscente e leader indiscusso dell'Akp, Partito della Giustizia e dello Sviluppo. I sondaggi lo danno in un serrato testa a testa con Kemal Kılıçdaroğlu, leader del Partito Repubblicano del Popolo (Chp), a cui fa riferimento una coalizione di sei partiti.

Sfida a due in un clima elettorale già rovente, tra inflazione galoppante, variante terremoto, minaccia ai diritti civili, nell'anno del Centenario della Repubblica turca. Decisivi saranno i 25 milioni di curdi e i 5 milioni di giovani chiamati alle urne per la prima volta, centrale anche il ruolo dei profughi siriani.

In corso la missione di monitoraggio elettorale dell’Assemblea Parlamentare dell'OSCE. Ad Ankara per San Marino c'è il Consigliere Paolo Rondelli: “Ci sono già delle tensioni. Si prospettano già dei problemi ai seggi, probabilmente degli scontri tra fazioni politiche, e in giro per la città si vedono già dei mezzi militari in assetto di sicurezza. E' una campagna molto particolare - aggiunge - che avviene con la nuova legge in atto, che ha ridotto la soglia per entrare sia per coalizioni sia per partiti singoli al 7%, e dove il Presidente uscente Erdoğan potrebbe anche rischiare la rielezione. C'è un forte malcontento anche legato al recente terremoto che ha fatto emergere tutte le problematiche alla speculazione edilizia, ma soprattutto c'è una campagna elettorale molto giocata su proclami e su intimidazioni. Si segnalano intimidazioni ai gruppi attivi nella tutela delle donne e nella tutela della componente LGBT+ della società, con episodi di violenza, persone malmenate e centri assaltati. Del resto alcuni partiti hanno proprio nel loro programma la limitazione dei diritti delle donne e della minoranza LGBT del Paese con la chiusura di tutti centri di aiuto e di ascolto a cominciare dalle donne viste come la culla della riproduzione della natalità per la nuova Turchia”.

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