Turchia, fine embargo armi Usa a Cipro minaccia la pace: "Pronti a prendere contromisure"
Ankara avvisa Washington: una mossa che "aumenterà il rischio di conflitto nella regione"
Sempre più alta la tensione tra Turchia, Cipro e Grecia per la sovranità sulle risorse energetiche del Mediterraneo orientale. Crescono i timori di un'escalation militare dopo le dichiarazioni del ministero degli Esteri di Ankara secondo cui la decisione degli Stati Uniti di rimuovere parzialmente l'embargo di armi a Cipro, in vigore dal 1987, colpisce le speranze "di pace e stabilità nella regione" e "non rispetta lo spirito di alleanza" tra Turchia e Usa. Se Washington non riconsidererà la sua scelta – avvisa Ankara -, "la Turchia, come Paese garante, prenderà le necessarie determinate contromisure per garantire la sicurezza della popolazione turco-cipriota, in linea con le sue responsabilità storiche e legali". Contro l'annuncio americano si è espresso via Twitter anche il vicepresidente turco Fuat Oktay, parlando di una mossa che "aumenterà il rischio di conflitto nella regione". (adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});
Occhi puntati sulla piccola isola ellenica di Kastellorizo, nell'Egeo sudorientale, a meno di 3 chilometri dalla costa turca. "Se la militarizzazione supererà i limiti previsti" dall'accordo di Parigi del 1947, "sarà la Grecia a perdere", ha avvertito ieri il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu, dopo le immagini dello sbarco nei giorni scorsi tra i turisti di decine di soldati greci in tuta mimetica. Le autorità di Atene "hanno detto che si trattava di un cambio della guardia. Forze di questo tipo possono essere mantenute senza armi pesanti per ragioni di sicurezza interna. Ma ci sono dei limiti", ha sottolineato il capo della diplomazia turca.
Nel mirino di Ankara c'è anche la Francia, in prima linea al fianco della Grecia nella strategia mediterranea. "Il tentativo di appropriarsi delle ricchezze del Mediterraneo, su cui tutti i Paesi costieri hanno diritti, è un esempio di moderno colonialismo", ha tuonato oggi il presidente Recep Tayyip Erdogan, definendo Atene "un'esca" delle potenze internazionali. Intanto, la nave da ricerca sismica Oruc Reis proseguirà nelle acque tra Creta e Cipro le sue attività, che si sarebbero dovute concludere oggi, accompagnata dai mezzi d'appoggio Ataman e Cengiz Han. Una mossa che Atene ha subito definito "illegale", denunciando una violazione della propria piattaforma continentale.