Ucciso un comandante della jihad islamica, sirene d'allarme a Tel Aviv
Baha Abu al-Ata, capo militare della Jihad islamica palestinese, sarebbe stato ucciso dai militari israeliani. "La sua abitazione è stata attaccata in una operazione congiunta delle nostre forze armate e dei servizi segreti", afferma un comunicato militare. Notizia che troverebbe conferma anche dalla stessa Jihad che, in un volantino diffuso a Gaza, promette: "La nostra reazione farà tremare l'entità sionista". "Abu al-Ata - ha precisato il portavoce militare israeliano - era come una bomba ad orologeria", perché secondo Israele progettava nuovi attentati nell'immediato. Un messaggio diretto in primo luogo a Hamas, ossia che Israele è interessato a circoscrivere il confronto con la Jihad islamica. E da questa mattina decine di razzi sono stati sparati da Gaza verso Israele. Sirene di allarme hanno risuonato in una vasta aerea del sud di Israele, fino a Tel Aviv. Centinaia di migliaia di persone hanno avuto ordine di restare nelle immediate vicinanze di rifugi e di stanze protette nei loro appartamenti, per proteggersi dai razzi. Arriva anche il primo commento ufficiale da parte di Hamas. "Questo attacco - afferma - evidenzia la intenzione di Israele di attaccare la resistenza palestinese con una nuova campagna militare" a Gaza. Secondo fonti di stampa, l'Egitto si è attivato per calmare la situazione.