Ucraina, ancora missili sul porto di Odessa
Continuano i bombardamenti russi sul territorio ucraino. Ieri quattro missili Kalibr hanno colpito il porto di Odessa, per la seconda volta in tre giorni, danneggiando alcune infrastrutture per il trasporto del grano. Ma il portavoce del Cremlino Peskov frena: “Questi attacchi – dice – sono collegati esclusivamente alle infrastrutture militari e non devono avere conseguenze sull'export del grano deciso con gli accordi di Istanbul”. Missili anche su Zaporizhzhia, mentre l'esercito ucraino ha distrutto un posto di comando russo e alcuni depositi di munizione a Sud el Paese. “Le truppe di Kiev stanno liberando le regioni meridionali”, afferma il presidente ucraino Zelensky, che aggiunge: “Inizia una settimana simbolica, quella in cui celebreremo per la prima volta la Giornata della statualità ucraina, il 28 luglio”. Intanto Mosca ha accusato 92 membri delle forze armate ucraine di crimini contro l'umanità e ha proposto un tribunale internazionale sostenuto da Paesi come Bolivia, Iran e Siria, secondo quanto dichiarato dal capo della commissione investigativa russa. Il ministro degli Esteri russo Lavrov nega che Mosca stia causando una crisi mondiale del cibo e, in visita a Il Cairo, in Egitto, cerca l'appoggio di alcuni Paesi africani per uscire dall'isolamento delle sanzioni occidentali. Ma una modifica a queste ultime, appena entrata in vigore, rende più semplice per la Russia guadagnare denaro da petrolio e gas da Paesi neutrali al conflitto, mentre alcuni governi europei cercano di ottenere delle esenzioni dal piano della Commissione Ue che chiede di ridurre del 15% i consumi di gas a partire dal prossimo mese.
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