Bombardamenti a tappetto cominciano già nella notte su Kiev e altre città ucraine, tra cui Odessa e Zaporizhzhia. In 24 ore il Paese viene colpito decine di volte. Sulle code dei velivoli russi senza pilota le scritte “Per Mosca” e “Per il Cremlino”. Comincia dunque la risposta delle truppe di Putin al raid di ieri con due droni. E non è finita qui: “Risponderemo all'attacco quando sarà necessario – promette la Russia –. Cosa farebbero gli americani se un drone colpisse la Casa Bianca? La risposta sarebbe dura e inevitabile”.
Per il Cremlino si tratta di un attentato terroristico pianificato con lo scopo di uccidere Putin, dietro il quale ci sarebbero anche gli Usa; mentre Kiev nega ogni coinvolgimento. “Evitate qualsiasi azione che possa aggravare la situazione”, così la Cina invita alla calma e alla moderazione. Intanto la guerra dei droni in territorio russo continua: colpite le raffineria di Rostov, Krasnodar e Ilsky. Zelensky, arrivato nei Paesi Bassi, incontra i vertici della Corte penale internazionale, che a marzo ha emesso un mandato di arresto per Putin: “Chi lancia una guerra poi non ne risponde – afferma il presidente ucraino –: per questo chiediamo una sentenza da un tribunale speciale”.
E mentre si avvicina la controffensiva di Kiev, rifornimenti in arrivo dall'Ue: gli ambasciatori dei 27 membri hanno approvato il secondo pilastro del piano munizioni europeo, per utilizzare un miliardo di euro del Fondo per la pace. Via libera anche a una misura che stanzia altri 500 milioni per accelerare la capacità produttiva delle aziende, con la possibilità di ricorrere ai fondi del Pnrr.