Ucraina: Charles Michel, “siamo qui per stare al vostro fianco. Il vostro destino è il nostro destino”

A Kiev il vertice UE-Governo ucraino. La nostra integrazione “è irreversibile”, ha dichiarato Zelensky

“Il vostro futuro è con noi”, ha assicurato il Presidente del Consiglio UE; lasciando intendere una volontà politica di gettare il cuore oltre l'ostacolo. Specie per un Paese alle prese con una devastante guerra di logoramento; ciclicamente colpito nei gangli vitali da missili e droni. Anche in questa occasione, a Kiev, erano risuonate le sirene antiaeree. Alla fine nessun attacco; ma l'allerta pare comunque aver accresciuto l'intensità emotiva dell'evento. “Chi ha causato questo deve pagare”, ha tuonato von der Leyen. Di prammatica le assicurazioni di supporto incondizionato al Paese aggredito. Ma per l'ingresso nella famiglia europea pesa il presupposto dell'unanimità. Anche perché, in particolare sul tema delle sanzioni, l'impressione è che inizino ad emergere faglie. Lo stesso Zelensky lo ha rimarcato; annunciando comunque il sostegno dell'Unione al proprio piano di pace, pur irricevibile per Mosca. Come da prassi, poi, la richiesta di armi. Ha insistito in particolare su quelle “a lungo raggio”. Come i razzi con una portata di 150 chilometri, inclusi nel nuovo pacchetto di aiuti statunitense.

Secondo indiscrezioni ci vorranno però almeno 9 mesi per le prime consegne. Ed è il tempo il problema principale per Kiev; con l'iniziativa in mano alle truppe russe nel Donbass, e una probabile grande offensiva alle porte. Una marea montante alla quale vi sono sempre meno uomini, e sempre più provati, da opporre. Difficilmente l'invio di decine di obsoleti Leopard 1, annunciato oggi da Berlino, potrà invertire l'inerzia. Occorrerà resistere in qualche modo almeno fino a primavera, in attesa dei promessi sistemi d'arma avanzati. E sempre che l'Occidente mantenga la linea di massima pressione su Mosca. Negli Stati Uniti il dibattito è aperto; non mancano posizioni favorevoli ad una de-escalation, specie da ambienti del Pentagono. Il reale rivale strategico è infatti Pechino. Ha fatto scalpore, allora, l'avvistamento di un pallone aerostatico cinese, mentre sorvolava uno dei tre campi di missili nucleari nel Montana. Le autorità della Repubblica Popolare hanno espresso rammarico, parlando di una deviazione per cause di forza maggiore dalla rotta pianificata. Il pallone - hanno assicurato - è usato per ricerche meteo. Dall'altra parte si parla invece di spionaggio. E non pare un caso il rinvio della prevista visita in Cina del Segretario di Stato Antony Blinken.

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