Ucraina: dopo parziali aperture Kiev infine frena sul piano cinese di de-escalation
A un anno dall'invasione ancora nessuna concreta via d'uscita diplomatica in vista
Primi Leopard polacchi in arrivo in Ucraina; accompagnati da strette di mano e foto di rito, fra i due rispettivi Primi Ministri. Da Bruxelles l'annuncio dell'adozione del decimo pacchetto di sanzioni; a dimostrazione di come sia ormai definitiva la cesura con Mosca. Tutti segnali che confermano come il cosiddetto “fronte occidentale” sia ormai settato su un conflitto di lunga durata con la Russia; con una sorta di pilota automatico. Con il passare delle ore sembra spegnersi allora ogni speranza, riguardo al documento presentato dalla Cina, per una risoluzione del conflitto.
Non esattamente un piano di pace; bensì una serie di indicazioni per raffreddare le tensioni, stoppare i massacri sui vari fronti e creare le condizioni per l'avvio di un dialogo. Ma tutto ciò comporterebbe una centralità della Repubblica Popolare sul più strategico dei dossier; fumo negli occhi per Washington. Anche perché i richiami al rispetto della sovranità di tutti i Paesi - contenuti nel documento -, e la critica alle politiche di espansione dei “blocchi militari”; paiono una critica indiretta all'azione della superpotenza egemone, anche sulla questione di Taiwan. Scontata, dunque, la bocciatura da parte della NATO; più interessanti piuttosto i feedback da Kiev.
Ieri era parsa di capire una timida apertura, dalle parole di Zelensky; possibilista anche Kuleba. “Ci sono vari elementi sui quali siamo d'accordo”, ha dichiarato il Ministro; che tuttavia ritiene non ricevibile la richiesta della fine delle “sanzioni unilaterali”. A chiudere la porta ci ha pensato infine il consigliere presidenziale Podolyak; come di consueto tranchant nel definire “irrealistico” il piano di Pechino. Nessuna alternativa alla guerra, insomma, al momento. Fase estremamente cruenta, quella in corso. Con le forze di Mosca che paiono mantenere l'iniziativa nel Donbass. In progressivo deterioramento la situazione a Bakhmut. Fonti filo-russe segnalano un cedimento delle linee difensive nel nord della città, e sanguinosi combattimenti anche nei quartieri residenziali.
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