Ucraina: durissime prese di posizione di Podolyak contro Papa Francesco e ONU
Il Consigliere di Zelensky ha bollato come “filorusso” il Pontefice. In corso nei territori ucraini occupati dalla Russia – a tutti gli effetti zone di guerra - “votazioni” prive di legittimità internazionale
Al via in Russia le elezioni comunali e regionali. Urne aperte – per ciò che può valere – anche nei territori ucraini occupati: dal Luhansk al Kherson; dove due droni – stando alle autorità locali - sarebbero stati abbattuti nei pressi di un seggio. Voto sotto le armi, in Regioni peraltro solo parzialmente sotto il controllo di Mosca. Una farsa, ha tagliato corto Kiev; concetto ripreso dai vertici NATO. Anche perché proprio in queste oblast, specie quella di Zaporizhzhia, sono in corso scontri violentissimi. Ma il corso delle operazioni sembra inquietare Zelensky: la superiorità aerea russa “ferma” la controffensiva, ha tuonato; deplorando a quanto pare il rallentamento dell'Occidente nelle forniture di armi. Non è l'unico segnale di nervosismo. A gamba tesa Podolyak contro il Papa, bollato come “filorusso”; esclusa ogni possibilità di una mediazione vaticana. Ma si è scagliato anche contro le Nazioni Unite, il consigliere presidenziale ucraino; definendole la “principale lobby dei criminali di guerra”.
Dichiarazioni pesanti, che seguono le indiscrezioni della Bild circa una presunta lettera “segreta” inviata da Guterres a Lavrov, per rinnovare l'accordo sul grano. Il giornale riferisce di una serie di concessioni; riguardanti ad esempio il ripristino del collegamento al sistema Swift della Banca agricola russa, o l'accesso ai porti UE delle navi della Federazione con prodotti alimentari e fertilizzanti. Nessuna conferma; ma tanto è bastato – vista la delicatezza del dossier - per agitare i decisori di Kiev. Anche perché nel frattempo non accennano a diminuire gli attacchi missilistici sul Paese: colpite Sumy, Kryvvi Rih; dove sarebbe stata distrutta una stazione di polizia. Un morto, decine di feriti. A tutto campo Podolyak; strali anche su Elon Musk; che stando ad una biografia avrebbe ordinato tempo fa la disattivazione di Starlink per impedire un attacco contro la flotta russa in Crimea. Circostanza smentita dal miliardario, che invoca tuttavia una tregua. Di Ucraina – oltre che di crescita globale, vista l'intima connessione - si sta discutendo al G20 di Nuova Delhi. Con l'ormai sistematica impasse – nella stesura della dichiarazione conclusiva - sulla menzione dell'aggressione russa; vista anche la postura sul punto della Cina. Ma si negozierà tutta la notte, aggiungono fonti diplomatiche.
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