Ucraina: forze di Kiev continuano ad attaccare nel sud; incertezza sulla reale portata dell'offensiva

Nel frattempo, alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, si attende l'arrivo della missione Aiea

Difficile, al momento, avere un quadro attendibile della situazione; vista la pressoché totale assenza di notizie proveniente da fonti indipendenti, e la comprensibile volontà, questa volta – da parte di Kiev –, di mantenere coperte le proprie carte. Quanto sta accadendo lungo la linea del fronte degli oblast di Mykolaiv e Kherson forse non è la più volte annunciata controffensiva di ampio respiro, per ricacciare i russi al di là del Dnepr; ma pare ormai certo non si tratti di una fiammata estemporanea. Stando a report non confermati, tuttavia, i guadagni territoriali sarebbero al momento limitati, con le forze del Cremlino apparentemente in grado di reggere l'urto. E al netto dei numeri diffusi da Mosca – forse inquinati dalla propaganda -, appare realistico ipotizzare pesanti perdite tra le fila ucraine, trattandosi di attacchi in campo aperto ad aree pesantemente fortificate, e con una costante minaccia dal cielo. Da valutare, tuttavia, gli effetti dei ripetuti strike – con sistemi d'arma occidentali - su depositi militari russi ed infrastrutture viarie, nelle retrovie; che starebbero complicando enormemente l'afflusso di rinforzi.

Prevedibile, poi, un allentamento della pressione di Mosca nel Donbass; dove peraltro l'avanzata era da tempo assai lenta e circoscritta. Nel frattempo sarebbe in procinto di arrivare alla centrale nucleare di Energodar, il team di ispettori della Aiea. Il direttore generale Rafael Grossi ha anche annunciato l'istituzione di una missione permanente, all'interno dell'infrastruttura: da mesi in mano russa e più volte – nelle ultime settimane – bersagliata da colpi d'artiglieria, con le consuete accuse incrociate. Enormi i rischi; specie in una fase, come quella attuale, dove non si intravede alcuno spiraglio diplomatico. I belligeranti, piuttosto, si stanno organizzando per una guerra di durata indefinita; come appare evidente dai piani del Cremlino di ampliamento degli organici, e dai programmi a lungo termine di forniture, e training militare, messi in campo dall'Occidente. UE inclusa; che dopo la pausa estiva ha ripreso i lavori, a Praga, con l'informale Esteri-Difesa. In agenda anche la controversa proposta - caldeggiata da Baltici, Polonia e Finlandia - di stoppare i visti turistici per i russi. Mossa ritenuta controproducente, tuttavia, da Parigi e Berlino. Non possiamo permetterci di apparire disuniti su un cosa così importante, ha dichiarato dal canto suo l'Alto Rappresentante Borrell. Un possibile punto di caduta potrebbe essere allora la sospensione dell'accordo di facilitazione del 2007, che renderebbe più complicate le procedure di rilascio dei visti.

[Banner_Google_ADS]

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy