Ucraina: incursioni di droni in territorio russo, mentre a Bakhmut la situazione è sempre più critica

Putin firma intanto la sospensione della partecipazione della Russia al trattato New Start

Alcune settimane fa il consigliere presidenziale ucraino Podolyak era stato chiaro nel sottolineare come un'escalation all'interno del Paese aggressore fosse inevitabile. Parole forse non gradite da alcune cancellerie occidentali, ma in linea con la rigida postura del personaggio. I russi, anche nelle grandi città, potranno “sentire la guerra”, aveva dichiarato. Quanto avvenuto nelle scorse ore parrebbe confermarlo. Incursioni di droni nella regione di Krasnodar, seguite da un incendio in una raffineria. Un apparecchio a pilotaggio remoto sarebbe inoltre precipitato ad un centinaio di chilometri da Mosca. Allarme nei cieli di San Pietroburgo, anche se in seguito si è parlato di una esercitazione. Tutto ciò mentre Putin invoca un rafforzamento della sorveglianza ai confini, per prevenire azioni di sabotatori.

Dal Presidente russo anche la firma alla sospensione della partecipazione al trattato New Start: per la limitazione reciproca, con gli Stati Uniti, delle armi nucleari. L'impressione insomma è che il Cremlino voglia riservarsi ogni opzione, nel confronto a distanza con la potenza egemone. O quantomeno sollevare dubbi, nello stato profondo americano, mentre è in corso una fase potenzialmente decisiva del conflitto. Con le forze russe decise a logorare non solo l'esercito ucraino, ma anche gli alleati europei di Kiev; viste le sempre più pressanti richieste di finanziamenti e sistemi d'arma avanzati.

Creare faglie nel fronte occidentale, puntando sulla strisciante stanchezza emotiva di parti dell'opinione pubblica: questa la strategia. La tattica è invece quella del conflitto d'attrito. Paradigmatico il caso di Bakhmut, la più lunga e selvaggia battaglia di questa guerra. Prosegue la penetrazione dei contractors della Wagner nelle aree residenziali; perdite elevate da ambo le parti. Città sempre più vicina all'accerchiamento operativo. Lo stesso Zelensky ha riconosciuto come la situazione sia sempre più complicata; come a preparare il proprio popolo ad una notizia dolorosa. Sempre che non vi sia un contrattacco. Le autorità separatiste parlano dell'avvistamento di carri Leopard, in zona. Un'incognita, tuttavia, la loro eventuale efficacia su un simile fronte.

Gianmarco Morosini

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