Al netto di qualche successo tattico, pare non si segnalino ancora sfondamenti decisivi delle linee fortificate russe. Già due mesi sono passati dall'inizio della controffensiva, ed è amaro il bilancio parziale, per gli ucraini; già provati dai quotidiani attacchi dal cielo: prima la città di Odessa, poi i porti sul Danubio. Chiaro l'intento di Mosca: azzerare l'export di cereali, spingere al collasso l'economia dell'Ucraina. Che pare intenda reagire anche con puntate in territorio nemico. Segnalato un tentativo di infiltrazione nella regione di Bryansk. A segno, invece, in precedenza, gli attacchi all'infrastruttura al contempo più fragile e strategica: il ponte di Crimea. Kiev rivendica ora apertamente quelle operazioni. Diffuse le immagini dei droni marini che colpirono nel luglio scorso; sviluppati e prodotti in ucraina, è stato rimarcato. Precisazione prevedibile, vista la cautela dei partner NATO su questi dossier. E colpisce come proprio negli ambienti dell'Alleanza Atlantica, inizino ad emergere posizioni apparentemente eterodosse. Uno choc, per Kiev, quanto espresso ieri dal capo di gabinetto di Stoltenberg; che non ha escluso, fra le soluzioni possibili, una cessione di territori alla Russia, per poi aderire alla NATO. Cambi di postura esclusi, a stretto giro, da un portavoce dell'organizzazione; oggi è stato lo stesso Stian Jessen a correggere il tiro: “la mia dichiarazione faceva parte di una discussione più ampia sui possibili scenari futuri in Ucraina, e non avrei dovuto pronunciarla in quel modo: è stato un errore”. Ma quanto avvenuto ha comunque suscitato nervosismo fra i decisori ucraini. Anche per quanto sta avvenendo oltreoceano; con Trump che vola nei sondaggi nonostante i guai giudiziari, e non perde occasione per criticare ferocemente Biden anche riguardo la crisi ucraina. Il consigliere di Zelensky Podolyak ha invocato la fine di qualsiasi comunicazione diretta con la leadership russa, anche per inviare “un segnale ai Paesi neutrali”. Nelle stesse ore l'India ha però ufficializzato l'esclusione di Kiev dal prossimo G20. “E' una piattaforma focalizzata sulla crescita globale”, ha spiegato il Ministro degli Esteri. Non un dettaglio, poi, l'invito a Putin. Infine alcune news da decifrare. Autorità ucraine hanno smentito la pianificazione, da parte dei russi, di un attacco terroristico alla centrale nucleare di Zaporizhzhia; contraddicendo dunque una certa narrazione. Diffusa, invece, da Politico, la notizia della rimozione dai propri incarichi del generale Surovikin: ideatore degli attacchi su larga scala contro le infrastrutture energetiche ucraine e ritenuto vicino alla Wagner; a quanto pare è ora agli arresti domiciliari.