ESTERI

Ucraina: la Festa dell'Indipendenza dall'Urss coincide con i 6 mesi dall'inizio della guerra

I sei mesi esatti dall'invasione russa dell'Ucraina, avvenuta all'alba del 24 febbraio, oscurano oggi la Festa dell'Indipendenza dall'Unione Sovietica. Per timore di possibili attacchi sui civili, sono state vietate le celebrazioni pubbliche in diverse città. Allerta massima in tutto il Paese dunque, e coprifuoco a Kharkiv e Kiev, dove stanno risuonando le sirene di allarme aereo.

Nei giorni scorsi il presidente ucraino Zelensky aveva avvertito: “In settimana la Russia potrebbe tentare di fare qualcosa di particolarmente brutto e crudele”. Solidarietà dall'Italia, con il presidente del Consiglio Draghi: “Continuiamo a sostenere il Paese – assicura –. La Russia deve porre fine alla sua occupazione illegale, ai suoi attacchi brutali contro civili disarmati”. Anche Papa Francesco interviene: “La guerra è una pazzia, abbiamo bisogno di pace” e cita l'omicidio di Darya Dugina: “Gli innocenti pagano la guerra”.

Sul campo intanto missili nella zona della centrale nucleare di Zaporizhzhia, a seguito dei quali è morto un dipendente. Al Consiglio di Sicurezza Onu, la Russia parla del “rischio di un incidente con conseguenze catastrofiche” per l’Europa. Così l'Onu chiede a Mosca e Kiev di trovare “urgentemente un accordo” sulla demilitarizzazione dell'area. Gli Usa annunciano un nuovo pacchetto di aiuti militari da tre miliardi di dollari, perché la guerra non accenna a fermarsi. Ma sembra che ci sia una parte della popolazione che in qualche modo vuole riappropriarsi di un pezzo di normalità e così, allo Stadio Olimpico di Kiev, si è giocata la prima partita del campionato ucraino in tempo di guerra: Shakhtar Donetsk-Metalist, a porte chiuse e con rifugi anti-aereo vicino ai campi.

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