Ucraina: “momento pericoloso”, secondo Josep Borrell; “molto grave” minaccia nucleare di Putin
Secondo giorno di votazioni, intanto - nelle aree occupate dell'Ucraina -, per il referendum di annessione alla Russia; mentre nella Federazione prosegue il richiamo dei riservisti
Un flusso di news al momento non verificabili sta accompagnando il voto nelle repubbliche separatiste del Donbass e nelle aree occupate di Kherson e Zaporizhzhia. Kiev denuncia ad esempio pressioni, sulla popolazione, da parte di gruppi armati; e l'invio di convocazioni di leva una volta consegnata la scheda. Al netto della nebbia di guerra una serie di dati paiono tuttavia incontrovertibili: l'esito stesso del referendum, il valore nullo a livello internazionale, e il clima di tensione nel quale si stanno svolgendo le votazioni. Tanto che da subito è stata privilegiata l'opzione del porta a porta. Ma le modalità sono un dettaglio per il Cremlino: umiliato da ripetuti rovesci militari, e intenzionato a rilanciare; quantomeno sul piano della deterrenza, tracciando linee rosse. Cui si aggiunge la mobilitazione. Sul punto abbiamo sentito uno degli analisti militari più informati e seguiti: Mirko Campochiari. Terzo elemento, della strategia di escalation di Mosca, la prospettiva di una risposta non convenzionale in caso di attacchi a territori che saranno considerati parte integrante della Federazione. Minaccia giudicata credibile dall'Alto Rappresentante UE per la Politica Estera. “E' certamente un momento pericoloso – ha detto Borrell - perché l'esercito russo è stato messo all'angolo” e la reazione di Putin “è molto grave”.
Nel servizio l'intervista a Mirko Campochiari – storico e analista militare / collaboratore Limes
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