Ucraina: nuovo attacco su centrale nucleare di Zaporizhzhia. Oggi riunione straordinaria dell'Aiea
“La guerra è intorno a noi, all'orizzonte”, ha dichiarato nelle scorse ore l'Alto Rappresentante UE Borrell. Prosegue tra mille difficoltà, intanto, il negoziato per un cessate il fuoco a Gaza
Cina e Russia “si sono unite per forgiare un nuovo percorso di coesistenza armoniosa”, ha dichiarato Xi Jinping, ricevendo Lavrov. Un'implicita risposta ai moniti lanciati dal Segretario al Tesoro americano. In visita a Pechino, Janet Yellen aveva infatti paventato “conseguenze significative” in caso di supporto alla macchina bellica del Cremlino. A conferma dei riflessi globali del conflitto in Ucraina. Il Ministro degli Esteri russo si è soffermato sui recenti attacchi alla centrale nucleare di Enerhodar, tradendo una certa irritazione per le mancate prese di posizione sulle responsabilità da parte dell'Aiea, che pure parla di azioni pianificate. Riunione straordinaria, oggi, dei vertici dell'Agenzia ONU; a poche ore da un nuovo inquietante episodio: un drone si sarebbe schiantato sul tetto del centro di addestramento dell'infrastruttura controllata dalle forze russe.
Kiev continua a definire manipolatorie le accuse di Mosca. Senonché neppure le cancellerie europee più ostili al Cremlino pare intendano questa volta cavalcare la tesi dell'operazione sotto falsa bandiera. Controintuitiva anche in ragione della situazione sul campo: con le forze ucraine ormai strutturalmente sulla difensiva. Apparentemente simile l'attuale postura della leadership UE. “Una guerra convenzionale ad alta intensità in Europa non è più una fantasia”, ha ammonito l'Alto Rappresentante Borrell. Da qui un richiamo alla deterrenza; in una fase storica caratterizzata dal sistematico ricorso alla forza, e con l'incendio mediorientale che lambisce i confini del Vecchio Continente. Dai Pasdaran il richiamo ad una “coalizione di eserciti islamici” per combattere Israele. Dopo lo strike subito a Damasco è alla ricerca di una vendetta, Teheran; anche se pare improbabile un coinvolgimento diretto. Lo scenario prospettato dalla CNN è piuttosto quello di un attacco simultaneo da parte di milizie proxy, forse già questa settimana.
Sullo sfondo la tragedia di Gaza; e i continui stop&go del tavolo negoziale. Cessate il fuoco di 6 settimane, e rilascio di centinaia di prigionieri palestinesi, in cambio della liberazione di donne e bambini israeliani in ostaggio: sarebbe questa la proposta statunitense. Che rischia però di evaporare dopo gli annunci di Netanyahu di una prossima offensiva su Rafah. “Completeremo l'eliminazione dei battaglioni di Hamas”, ha tuonato. I media riferiscono di come lo Stato Ebraico stia acquistando decine di migliaia di tende per preparare l'evacuazione dei civili dalla città al confine con l'Egitto. Segnali di escalation anche alla frontiera libanese, dove Tsahal ha completato una maxi-esercitazione militare.
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