Ucraina: offensiva a sorpresa di Kiev sul fronte di Kharkiv; forze russe in difficoltà

Il partito di Putin, Russia Unita, propone intanto un referendum di annessione, il 4 novembre, nei territori ucraini conquistati

Ucraina: offensiva a sorpresa di Kiev sul fronte di Kharkiv; forze russe in difficoltà.

Iniziativa inattesa – e dunque ancor più efficace – quella degli ucraini, nelle aree meridionali dell'oblast di Kharkiv. C'è chi addirittura ipotizza che la controffensiva su Kherson – preceduta da annunci roboanti, e peraltro ancora in corso – non fosse che un machiavellico diversivo, in vista di questa nuova spallata su un fronte distante centinaia di chilometri, e da tempo considerato secondario dai russi, dunque scarsamente presidiato. Dopo lo choc iniziale, e il collasso della prima linea, le forze del Cremlino starebbero tentando di tamponare la falla, con una disperata difesa nella cittadina di Balakliya che sarebbe tuttavia tatticamente circondata, essendo le vie di comunicazione sotto il tiro delle artiglierie ucraine. Fase critica, per i russi; minacciato l'intero dispositivo a protezione di Izjum: caposaldo di fondamentale importanza, per mantenere alta la pressione sul Donbass; obiettivo irrinunciabile per il Cremlino.

E se è evidente la volontà delle autorità di Kiev, di cogliere un successo strategico entro l'inverno; altrettanto chiaro, seppur non dichiarato, è l'intento di Mosca: prendere tempo, in attesa che il braccio di ferro sull'energia produca fratture nel campo occidentale. In alcuni Paesi, infatti, parrebbe crescere – in fasce dell'opinione pubblica - una sorta di stanchezza emotiva verso la causa ucraina. Oltre a comprensibili timori per il quadro di incertezza che si prospetta. Bruxelles ribadisce dal canto suo la linea della fermezza. “Sono profondamente convinta - ha dichiarato von der Leyen - che con l'unità e la determinazione prevarremo” sulla Russia. Ha poi posto l'accento sulla proposta della Commissione europea di una tassa sugli extraprofitti, per far fronte al caro energia; e soprattutto ha annunciato – tra le misure che l'UE metterà in campo – la proposta di un “price cap”. Che potrebbe tuttavia non trovare mai reale applicazione, per assenza della materia prima. Sul punto, infatti, Putin – intervenendo al Forum economico di Vladivostok - è stato tranchant “non consegneremo nulla se è contrario ai nostri interessi, in questo caso economici. Né gas, né petrolio, né carbone”. Cesura forse irreversibile, quella con il blocco occidentale. Mosca è ormai proiettata a Oriente, come confermano gli accordi con la Mongolia – annunciati dallo stesso Presidente russo – per la costruzione di un nuovo gasdotto verso la Cina.

[Banner_Google_ADS]

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy