Ucraina, Papa Francesco: “Il coraggio della bandiera bianca; negoziare è una parola coraggiosa”
Il Pontefice, ai microfoni della RSI e ospite a Cliché, si esprime sulle due guerre in corso. La sala stampa vaticana precisa: “Francesco usa il termine 'bandiera bianca' per indicare con essa la cessazione delle ostilità”
Intervistato da Lorenzo Buccella per il magazine culturale Cliché della Radiotelevisione svizzera (RSI), Papa Francesco parla della guerra, dal conflitto in Ucraina a quello in Palestina. “In Ucraina c’è chi chiede il coraggio della resa, della bandiera bianca. Ma altri dicono che così si legittimerebbe il più forte. Cosa pensa?”, chiede il giornalista. “È un’interpretazione. Ma credo che è più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. E oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è una parola coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare”, risponde il Pontefice, che continua: “Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche paese che faccia da mediatore. Oggi, per esempio nella guerra in Ucraina, ci sono tanti che vogliono fare da mediatore. La Turchia, si è offerta per questo. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore”.
Nella serata di ieri è intervenuto il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni, precisando i termini dell'intervista: "Il Papa usa il termine bandiera bianca, e risponde riprendendo l'immagine proposta dall'intervistatore, per indicare con essa la cessazione delle ostilità, la tregua raggiunta con il coraggio del negoziato. Altrove nell'intervista, parlando di un'altra situazione di conflitto, ma riferendosi a ogni situazione di guerra, il Papa ha affermato chiaramente: 'il negoziato non è mai una resa'".
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