Ucraina: per Stati Uniti e Ue il discorso di Putin è un segnale di disperazione e crisi
Intanto è fuga dalla capitale russa mentre sono scattate le proteste in diverse città
Il ritorno in tv del leader di Mosca dopo l'ultimo discorso del 23 febbraio, giorno prima dell'invasione in Ucraina, mette il mondo in allerta. “L'Occidente – dice - ha superato ogni limite, useremo quindi tutti i mezzi a nostra disposizione per difenderci”. Il rifermento alle armi nucleari e chiaro ma nonostante questo e la mobilitazione di 300.000 militari della riserva, Putin non dichiara ufficialmente la guerra.
Dopo l'annuncio sono scattate le proteste. Sono salite a 525 le persone fermate alle manifestazioni contro la mobilitazione parziale in Russia che si sono svolte in diverse città del Paese. Lo riferisce Ovd-Info, una ong che registra le attività dell'opposizione e assiste legalmente i fermati.
Immediate le risposte dai leader mondiali: la Cina sollecita il dialogo mentre per Stati Uniti ed Unione Europea il messaggio televisivo del presidente russo è un chiaro segnale di disperazione e crisi. “Non vogliamo conflitti – dichiara il Presidente americano Joe Biden – e soprattutto non vogliamo una nuova guerra fredda”. La comunità internazionale deve restare unita e ferma contro l'arroganza di Mosca, afferma il premier Mario Draghi e sui referendum per l'indipendenza nel Donbass dice: “Sono un'ulteriore violazione del diritto internazionale che condanniamo con fermezza".
Intanto è fuga dalla capitale russa con tutti i voli esauriti in poco tempo. La borsa di Mosca perde quasi il 10%, il prezzo del gas, dopo l'impennata di questa mattina registra una flessione del 2,3% a 189 euro al megawattora.
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