Ucraina: pressione russa lungo tutta la linea di contatto del Donbass
La decisione annunciata ieri dalla Corte Penale Internazionale, intanto, sembra chiudere ad ogni ipotesi di soluzione negoziata del conflitto
“Putin deve soltanto fare un passo fuori dalla Russia e si troverà a utilizzare la carta igienica della prigione dell'Aia”. Parole di un'asprezza inusitata quelle dell'ex procuratrice Carla Del Ponte; spia dell'ormai irrimediabile cesura di ogni rapporto diplomatico tra Mosca ed Occidente, dopo il mandato d'arresto spiccato dalla Corte Penale Internazionale. Decisione storica, per Kiev; insignificante per il Cremlino. Biden si è limitato a definire “giustificato” il provvedimento nei confronti del Presidente russo. Posizione tutto sommato cauta; anche perché Washington – al pari dei due belligeranti – non riconosce la giurisdizione della Corte. Di certo l'annuncio di ieri del Tribunale per crimini internazionali – peraltro in concomitanza con l'ufficializzazione della visita di Xi Jinping in Russia – rappresenta una sorta di pietra tombale su ogni ipotesi di soluzione negoziata del conflitto. Parola alle armi, dunque; con le truppe di Mosca, in costante pressione lungo l'intera linea di contatto del Donbass. Epicentro degli scontri resta Bakhmut. Sempre più circoscritta l'area ancora controllata dai difensori. Situazione che inizia a farsi problematica anche nella roccaforte ucraina di Avdiivka: da dove erano partiti bombardamenti su Donetsk.
Zelensky dal canto suo ostenta sicurezza. “La liberazione di tutti i territori occupati è all'orizzonte”, ha dichiarato. Pensiero alla più volta annunciata offensiva di primavera, con l'ausilio dei sistemi d'arma in arrivo dal blocco occidentale. Dai Mig-29 di concezione sovietica, forniti da Polonia e Slovacchia, ai carri Leopard. Senonché, nelle retrovie, le forze russe si stanno già esercitando nell'individuare le eventuali vulnerabilità dei tank della NATO. Una delle possibili direttrici del futuro attacco ucraino potrebbe essere quella verso il Mar d'Azov, per tagliare il corridoio terrestre verso la Crimea; dove ricorre oggi il nono anniversario dell'annessione alla Russia. Segnalate esplosioni, questa mattina, a Sebastopoli.
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