Ucraina: strike russi su Kharkiv e Kiev. La Polonia schiera F-16 nelle aree di confine
Kuleba chiede ai partner occidentali nuovi sistemi di difesa aerea
Nuovo anno iniziato in tragica continuità, rispetto al 2023. Attacchi e rappresaglie: uno schema che pare destinato a protrarsi a tempo indefinito, vista anche l'escalation sul piano comunicativo delle rispettive leadership. “Li spazzeremo via”, aveva tuonato Putin a Capodanno; l'anno prossimo “devasteremo” le forze di Mosca: era stata la replica di Zelensky. Ogni ipotesi di negoziato pare pura utopia, dopo simili dichiarazioni d'intenti. Più nessun compromesso in questo conflitto. Nelle scorse ore nuovi massicci strike russi con missili e droni sull'Ucraina. Segnalate almeno due vittime, a Kharkiv e a Kiev; dove 250.000 persone sarebbero rimaste senza elettricità.
Entrambi i belligeranti continuano a sostenere come nel mirino del nemico vi siano i civili, con reciproche accuse di terrorismo. Mosca parla oggi dell'abbattimento di 4 missili balistici diretti verso Belgorod; colpita nei giorni scorsi da un raid particolarmente violento, che avrebbe provocato la morte di almeno 25 persone. Le autorità ucraine, dal canto loro, hanno rivendicato l'abbattimento di 15 droni kamikaze e 70 missili; fra i quali 10 ipersonici Kinzhal. Si tratterebbe di un dato sbalorditivo, se confermato. Senonché il Ministro Kuleba, proprio in giornata, ha richiesto agli alleati più sistemi di difesa aerea.
Proprio sull'esaurimento delle linee di approvvigionamento occidentali, pare puntare il Cremlino. “L'Ucraina sta finendo le attrezzature militari mentre noi ne aumenteremo la produzione”, aveva detto Putin, minacciando attacchi ancora più intensi. In questo quadro la decisione della Polonia, di schierare nel proprio spazio aereo prossimo al confine 4 caccia F-16. Tutto ciò mentre nel Donbass proseguono aspri combattimenti, specie nei settori di Bakhmut ed Avdiivka; con l'iniziativa – ormai da qualche tempo – in mano ai russi.
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