Ucraina: trovata intesa per il Donbass. Sottoscritta, da Kiev, la "Formula Steinmeier"
La corrispondenza settimanale di Victoria Polischuk
Il primo ottobre un rappresentante dell'Ucraina nel Gruppo di Contatto per una risoluzione della situazione nell'Ucraina dell'est, Leonid Kuchma, ha sottoscritto la “formula Steinmeier”. In base a questa, la legge speciale sull'autogoverno in alcune aree delle regioni di Donetsk e Luhansk, entrerà in vigore, su base permanente, dopo le elezioni che si terranno in quelle zone sotto la legge ucraina. Per vari giorni, sotto l'amministrazione presidenziale, attivisti hanno invocato uno stop a qualunque regime speciale che limiti la sovranità ucraina, e i veterani della guerra nel Donbass hanno definito un simile accordo una capitolazione. Volodymyr Zelensky garantisce che le truppe russe si ritireranno dai territori occupati del Donbass, e che la parte catturata del confine ucraino-russo ritornerà nuovamente sotto il controllo ucraino. Nonostante ciò esperti militari ritengono che la Russia non possa essere creduta nel dispiegamento delle truppe, poiché gli aggressori hanno ripetutamente violato gli accordi e sistematicamente infranto i cessate il fuoco. Quindi c'è il rischio che il Donbass possa diventare un'altra Transnistria, e che gli aiuti e i finanziamenti restino in Ucraina. In particolare il Ministro agli Esteri russo Lavrov ha commentato: “Senza uno speciale status nel Donbass ed il ripristino dei rapporti economici e l'amnistia nulla funzionerà”. In altre parole amnistia per il Cremlino significa l'impunità dei membri dei gruppi armati illegali che hanno commesso gravi reati nei territori ucraini, e anche la possibilità, per loro, di essere eletti nelle istituzioni e ricevere salari dal budget ucraino. Il britannico The Times ha già scritto che “il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dato il suo consenso all'autonomia delle due repubbliche separatiste”. Quindi sembra che l'Occidente stia tentando di utilizzare il cambio al vertice in Ucraina per riconciliarsi con la Russia. Nel frattempo, ieri, mercenari russi hanno violato il regime di cessate il fuoco 32 volte, utilizzando armi proibite. Ucciso un difensore ucraino; altri due sono rimasti feriti.