Ucraina: Zelensky annuncia nuovi avvicendamenti; giallo sul futuro del Ministro della Difesa Reznikov
A determinare le scelte del Presidente ucraino, pare, la necessità di contrastare la minaccia di una nuova offensiva russa. Orban torna intanto a chiedere colloqui di pace e critica la strategia delle sanzioni
Per ora nessuna conferma ufficiale; sempre più insistenti però le voci di una visita di Biden in Polonia, in occasione del più mesto degli anniversari: il primo anno dall'invasione dell'Ucraina. Strategico, per la Potenza egemone, il rapporto con Varsavia: che dall'inizio del conflitto ha acquisito centralità nelle dinamiche politiche europee. Sorprende il radicale cambio di approccio di Bruxelles verso questo Paese: da minaccia sovranista ad avanguardia del fronte occidentale. La guerra pare aver cambiato tutto. Resta invece nel mirino l'Ungheria, che in vista del vertice straordinario dei leader UE torna a chiedere colloqui di pace, e un “dibattito politico sostanziale sulle sanzioni”. “Stanno distruggendo l'economia europea”, ha detto Orban. Ma la sua posizione non trova sponde, nell'attuale muro contro muro con Mosca.
Tra i vari punti di non ritorno il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream; sparita dai radar la questione delle responsabilità, nonostante l'enorme rilevanza geopolitica di quanto accaduto. Specie per la Germania, che dopo il travagliato “si” ai Leopard continua ad essere incalzata da Kiev. Questa volta sull'invio di caccia. In progressivo deterioramento, del resto, la situazione sul campo per le forze ucraine. Ritenuta ormai imminente una grande offensiva russa; in particolare dal Luhansk. E ciò mentre si fa sempre più critica la situazione per i difensori di Bakhmut; con gran parte delle linee logistiche tagliate o sotto il fuoco dell'artiglieria, e selvaggi combattimenti in aree urbane. In una fase così delicata fan rumore la questione delle dimissioni del Ministro alla Difesa Reznikov. Pareva cosa fatta, poi la frenata di Zelensky. Difficile interpretare tali turbolenze. Il Presidente ha inoltre annunciato la nomina di leader con esperienza militare “in un certo numero di regioni; in particolare quelle al confine – ha precisato -, o in prima linea”.
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