Ucraina: Zelensky chiede agli USA missili a lungo raggio, mentre al fronte si costruiscono fortificazioni
Dopo la strage di Mosca, intanto, massima attenzione in Europa al rischio jihadista. Paura nella città olandese di Ede per la presa di alcuni ostaggi. Situazione risolta; non vi sarebbero state motivazioni terroristiche
Con l'iniziativa sul campo in mano ai russi, si assiste sul lato ucraino ad una corsa contro il tempo per la costruzione di fortificazioni lungo la linea di contatto. Dopo il fallimento della controffensiva della scorsa estate, Kiev parrebbe dunque porsi in modo strutturale sulla difensiva; anche alla luce degli episodi di resistenza alla mobilitazione. Gap numerico di truppe, insomma, a quanto pare; ma soprattutto di sistemi d'arma e munizionamento, visto il prolungato stand-by al Congresso americano del maxi-pacchetto di aiuti. In un'intervista al Washington Post Zelensky è tornato a chiedere il via libera alla consegna di missili a lungo raggio per colpire infrastrutture militari in Crimea; al contempo ha osservato come la ritrosia di Biden, riguardo certe forniture, sia dovuta al timore di un attacco nucleare da parte di Mosca. Dove proseguono le indagini per la strage alla Crocus City Hall. Il Comitato investigativo insiste sulla cosiddetta “pista ucraina”; sostenendo come i terroristi, dopo aver compiuto il massacro, intendessero arrivare a Kiev, “per ricevere la ricompensa” promessa. Ma nessuna prova ad oggi sarebbe stata resa pubblica, a sostegno di simili accuse. Resta invece la rivendicazione da parte dell'ISIS Khorasan; e ciò ha messo in allarme forze dell'ordine e servizi di intelligence in tutta Europa, per il rischio – specie in questo periodo pasquale – di attentati da parte di radicalizzati islamisti. Paura oggi nella città olandese di Ede, dove un uomo ha fatto irruzione in un bar, bloccando alcuni avventori e minacciando – a quanto pare – di fare esplodere il locale. Gli ostaggi di lì a poco sono stati rilasciati; e si è proceduto all'arresto. In precedenza la polizia aveva sottolineato come non vi fossero segni di “motivazione terroristica”. Ma l'attenzione resta massima ovunque; anche alla luce del conflitto che sta incendiando il Medio Oriente. E che rischia ogni giorno di allargarsi. 4 osservatori militari ONU di varie nazionalità sono rimasti feriti dall'esplosione di un ordigno nel sud del Libano; mentre pattugliavano la Linea blu di demarcazione con Israele. Tsahal ha negato ogni responsabilità; ma fonti di Beirut hanno ricondotto l'attacco all'azione di un drone dello Stato Ebraico.
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