Amjad Amini, il padre di Mahsa, morta esattamente un anno fa a Teheran dopo essere stata messa in custodia dalla polizia morale perché non portava il velo in modo corretto, è stato arrestato mentre lasciava la sua abitazione a Saqqez. Lo fanno sapere la ong 'Hengaw' e vari account di dissidenti iraniani sui social media. Nei giorni scorsi, con l'avvicinarsi dell'anniversario della morte della figlia e delle proteste antigovernative che esplosero subito dopo, l'uomo era stato messo sotto sorveglianza e gli era stato chiesto di non tenere cerimonie per commemorare Mahsa.
Graffiti e striscioni contro la Repubblica islamica a Teheran e slogan contro la Guida suprema Ali Khamenei gridati da un centinaio di persone per le strade di Zahedan. La protesta di piazza contro il regime degli ayatollah è tornata, nonostante i divieti e gli arresti a tappeto, alla vigilia del primo anniversario della morte della giovane di origine curda. L'imam sunnita della moschea di Zahedan, nella provincia sud orientale del Sistan Baluchistan, ha esplicitamente ricordato durante la preghiera di oggi la giovane Mahsa e l'ondata di proteste che sono seguite alla sua morte con oltre 500 persone morte e più di 20mila arrestati.
In questo anniversario, Il pensiero di Movimento Rete "corre a tutte le donne vittime di violenza. Il pensiero va alla vicina l’Italia, Paese non teocratico, in cui i femminicidi si verificano con con una frequenza ancora troppo elevata, per la maggior parte in ambito familiare. Ma va anche alla Repubblica di San Marino, le cui ridotte dimensioni non devono trarre in inganno perché la violenza di genere non ha confini, non è un fenomeno generazionale, né ascrivibile a specifiche fasce di popolazione né a un determinato status sociale". Emerge nella realtà sammarinese, spesso sottaciuta, anche la violenza sui minori, che subiscono in prima persona le conseguenze fisiche e psicologiche dei maltrattamenti e dei conflitti che coinvolgono le loro figure di riferimento, cioè i genitori. "L’auspicio - conclude Rete - è che le Istituzioni continuino ad aggiornare e migliorare il quadro normativo in materia di violenza di genere e domestica, a rafforzare le tutele nei confronti delle vittime. Senza dimenticare l’importante ruolo dei rappresentanti all’interno degli organismi internazionali, affinché la voce dalla Repubblica di San Marino sia sempre forte e chiara, a difesa dei diritti umani".