Usa: manca ancora l'accordo per evitare il default
La corrispondenza di Marco Liconti corrispondente de LaPresse
Washington - Ancora non c'è un accordo tra la Casa Bianca e i Repubblicani, ma gli Stati Uniti hanno qualche giorno in più per evitare il default. La segretaria al Tesoro Janet Yellen, in una lettera inviata ai leader del Congresso, ha spostato la data X dal 1 al 5 giugno. Dopo quel giorno, ha scritto la Yellen, il Tesoro non avrà più risorse sufficienti per fare fronte agli obblighi del governo presso i creditori. Nel frattempo, le trattative tra le parti proseguono, senza però che si intravedano segnali concreti di una svolta.
I Repubblicani, che hanno il controllo della Camera, in cambio dell'innalzamento del tetto del debito pubblico, che per legge è fissato a 31,4 trilioni di dollari, chiedono un cospicuo taglio alla spesa federale, in particolare ai programmi di welfare approvati dai Democratici negli ultimi due anni. La trattativa si gioca tutta sul margine che lo speaker repubblicano della Camera Kevin McCarthy è disposto a concedere al presidente Joe Biden, e viceversa.
Un segnale positivo è dato dai toni più pacati, rispetto alle settimane precedenti, e dal fatto che entrambe le parti hanno escluso la possibilità di un default, che avrebbe ripercussioni potenzialmente catastrofiche per l'economia statunitense. C'è però l'incognita dell'ala estremista del Partito repubblicano, in parte riconducibile all'ex presidente Donald Trump, che potrebbe rifiutare un eventuale compromesso raggiunto da McCarthy con il presidente Biden. Un mancato accordo porterebbe gli Stati Uniti a dichiararsi insolventi, per la prima volta nella loro storia, con conseguenze imprevedibili anche per i mercati internazionali.
La corrispondenza di Marco Liconti corrispondente de LaPresse
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