USA: nuove gaffe clamorose per Biden; ma il Presidente non molla, nonostante la crescente fronda Dem

Dopo il vertice NATO l'inquilino della Casa Bianca ha ribadito la sua volontà di correre per un secondo mandato. Nuove defezioni, però: il leader Dem alla Camera Hakeem Jeffries – riferisce la CNN - non avrebbe offerto il suo endorsement

“E ora voglio lasciare la parola al Presidente dell'Ucraina, che ha tanto coraggio quanta determinazione. Signore e signori il Presidente Putin”: al termine del vertice NATO il più catastrofico dei lapsus, per l'inquilino della Casa Bianca. Biden si è in realtà subito ripreso dallo svarione; nel frattempo però la scena aveva fatto il giro del Mondo, rendendo ancor più fragile la candidatura dell'ottuagenario Presidente. Cui non difetta comunque la caparbietà. Combattivo, infatti, nel successivo – ed attesissimo – confronto con la stampa: il primo dopo la debacle di Atlanta. Al netto dei consueti mantra – come la volontà di “finire il lavoro iniziato” - ha risposto al fuoco di fila di domande sulle sue condizioni psico-fisiche, facendo chiarezza sui test neurologici cui si sarebbe sottoposto.

Placherò le paure dei democratici”, ha assicurato. Con riferimento all'ormai robusta pattuglia che invoca un suo passo indietro, inclusa una big come Nancy Pelosi; che nelle scorse ore – sostiene la CNN – avrebbe condiviso con Obama i propri timori. Refrattario ad ogni pressione, però, il commander-in-chief; e sempre a rischio gaffe. Un'altra – clamorosa – proprio in conferenza stampa; rispondendo ad una domanda sulle eventuali chance di vittoria della sua Vice Kamala Harris in un ipotetico duello con Trump: “Non avrei scelto il Vicepresidente Trump come Vicepresidente se non fosse stata qualificata per essere Presidente”. Assist perfetto, per l'ironia impietosa di Trump: “Buon lavoro Joe! Complimenti!”, ha commentato il miliardario newyorkese; che si era da poco incontrato con Orban a Mar-a-Lago.

Colloquio che avrebbe galvanizzato il Premier magiaro, convinto che il tycoon possa risolvere per via negoziale la crisi ucraina. Rafforzare l'Alleanza Atlantica, è invece la ricetta di Biden; dal quale è giunta però un'apertura forse inattesa: “sono pronto a parlare con Putin se mi chiama”. Dal meeting NATO al contempo la conferma della linea di massima pressione contro i rivali strategici. Come dimostra l'annunciato futuro dispiegamento di missili USA a lungo raggio in Germania; che tuttavia – per eterogenesi dei fini - potrebbe fare di Berlino un bersaglio. Viste anche le reazioni di Mosca, che non a caso ha parlato di “pericolosa escalation”. I Paesi dell'Alleanza “hanno imboccato la strada della preparazione alla guerra”, ha tuonato l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Antonov.

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