Usa, verso le presidenziali del 2024
La corrispondenza di Marco Liconti (LA PRESSE)
Washington - La politica americana scalda i motori in vista della campagna presidenziale 2024. Joe Biden non ha ancora sciolto ufficialmente la riserva su una ricandidatura che tutti danno per certa. "La mia intenzione è di candidarmi", ha detto nei giorni scorsi il presidente in un'intervista a Abc News. Biden ha riconosciuto il suo punto debole: l'età. Il presidente ha 80 anni, ne avrebbe 82 al momento dell'eventuale rielezione, 86 al termine del secondo mandato. Il presidente più anziano di sempre. "Guardatemi", ha detto all'intervistatore, alludendo alla sua buona forma fisica e dopo che la Casa Bianca aveva diffuso i risultati delle sue annuali visite mediche, che hanno confermato il suo ottimo stato di salute.
Sul fronte opposto, quello repubblicano, la corsa comincia invece a farsi affollata. Finora, gli unici candidati ufficiali sono Donald Trump e Nikki Haley, ex ambasciatrice all'Onu, che punta sul ricambio generazionale nel partito, per avanzare nelle primarie del prossimo anno. Altri potenziali candidati sono l'ex vice presidente Mike Pence o l'ex segretario di Stato, Mike Pompeo. Ma l'avversario più pericoloso per Trump, stando ai sondaggi, sarebbe governatore della Florida, Ron DeSantis, che nelle prossime settimane potrebbe annunciare la sua sfida.
Nel frattempo, l'ex presidente ha ricevuto l'abbraccio della sua base elettorale nella Cpac, l'annuale Conferenza dei conservatori repubblicani americani, che quest'anno si è tenuta in Maryland. Un evento in tono minore rispetto agli anni passati e snobbato dagli altri big del partito, compreso DeSantis, che hanno così lasciato campo aperto a Trump. "Nel 2016 dissi che sarei stato la vostra voce. Oggi aggiungo: sono il vostro guerriero, la vostra giustizia e la vostra vendetta", ha detto il tycoon ai sostenitori che invocavano il suo nome.
E' presto per dire se Trump ce la farà ad essere nuovamente candidato alla Casa Bianca. La sua presa sul partito è ancora forte, ma potrebbe non bastargli. E tuttavia, molti ritengono che proprio un campo affollato di sfidanti finirebbe per favorirlo. In questo caso, si assisterebbe ad una riedizione della sfida del 2020: Biden contro Trump. Per i Democratici sarebbe lo scenario migliore, convinti che l'attuale presidente riuscirebbe ancora una volta a battere il suo predecessore.
La corrispondenza di Marco Liconti (LA PRESSE)
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