Venezuela: dopo la "sfida dei concerti" braccio di ferro sulla consegna di aiuti USA
Non è ancora – e si spera non divenga mai – una guerra civile guerreggiata, quella tra le due fazioni a confronto in Venezuela; ma la macchina della propaganda – probabilmente – è già in moto da tempo, per cui è estremamente arduo verificare le notizie. Quel che è certo è che oggi è una giornata cruciale per l'autoproclamato presidente ad interim Guaidò, e la sua sfida lanciata al Governo chavista. E' il giorno, infatti, in cui è stata fissata la consegna di aiuti umanitari supportata dagli Stati Uniti, e fortemente osteggiata dal Presidente Nicolas Maduro, poiché ritenuta un pretesto per un intervento militare di Washington. La precondizione - per Guaidò - era una sostanziale defezione delle Forze Armate venezuelane. Ma nonostante i suoi reiterati appelli, i militari – elemento fondamentale della partita – avrebbero confermato la propria lealtà al Governo, al di là di qualche caso individuale. Al momento, del resto, non si hanno notizie di convogli che abbiano oltrepassato le frontiere; se si esclude l'annuncio delle opposizioni di una spedizione entrata dal confine brasiliano. Scontri, invece, nei pressi di alcuni varchi, tra gruppi di oppositori e forze dell'ordine, che avrebbero risposto con cariche e lanci di lacrimogeni. A Kumarakapay – nei pressi della frontiera brasiliana –, si era parlato nelle scorse ore di due indigeni uccisi in scontri con la Guardia Nazionale. Trump aveva subito accusato Maduro di “vergognose violazioni dei diritti umani”. Secca – però - la smentita dell'Esecutivo bolivariano, secondo il quale le munizioni utilizzate nella sparatoria, non sarebbero quelle in dotazione ai militari. In questo clima di estrema tensione, ieri, presso i rispettivi versanti del ponte di Las Tienditas era andata in scena la cosiddetta sfida dei concerti; vinta – questa si, per ciò che può valere – da Juan Guaidò. Il Presidente del parlamento – insieme a decine di deputati e dirigenti - era riuscito a raggiungere il confine colombiano per assistere al “Venezuela Aid Live”, organizzato dal miliardario britannico Richard Branson. 100.000, secondo gli organizzatori, i partecipanti. Molti di meno, a quanto pare, al concerto “Hands off Venezuela”, promosso dal Governo, che tuttavia auspica un bagno di folla – oggi – nella manifestazione indetta a Caracas a sostegno di Nicolas Maduro.
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