Vilnius: nessuna “timeline” per il processo di adesione di Kiev alla NATO
Primo giorno di lavori al vertice dell'Alleanza Atlantica nella Capitale lituana. Duro, Zelensky, sulla mancata indicazione di tempistiche riguardo il cammino di integrazione
Strette di mano, “foto di famiglia”, nella Capitale lituana. Mentre nelle steppe polverose dell'Ucraina meridionale, e in ciò che resta del Donbass, sanguinosi assalti frontali alle linee di difesa russe; ed una controffensiva che pare stenti ancora a prendere slancio. Sintesi di realtà così lontane la presenza a Vilnius di Zelensky; evidentemente irritato dalle alchimie diplomatiche del summit. “Inaudito”, “assurdo” - ha scritto –, non vi sia “un calendario né per l'invito, né per l'adesione dell'Ucraina alla NATO”.
Dichiarazioni politicamente dirompenti. Proprio il termine “calendario” era stato infatti utilizzato in mattinata da Jake Sullivan: restio ad indicare una tempistica, per il percorso di integrazione atlantica di Kiev. Ne riparlerà forse domani - nell'incontro con il suo omologo ucraino - Joe Biden. Che dopo il primo autentico successo di questo vertice – l'ok turco, alla candidatura di Stoccolma – si è speso per mantenere unito il fronte occidentale sul test più atteso: le prospettive di adesione dell'Ucraina. Il prolungamento del mandato di Stoltenberg pareva del resto un'indiretta conferma della presenza di faglie. In un approfondimento odierno del Financial Times si è parlato di due fronti.
Da una parte Paesi come Polonia e Baltici, favorevoli ad un percorso rapido per Kiev. L'altro campo - guidato da Washington, e supportato dalla Germania – più orientato al momento ad altre forme di garanzie di sicurezza; temendo un prolungamento delle ostilità e complicazioni nei futuri negoziati di pace. Proprio la linea della prudenza pare abbia infine prevalso. Al termine del primo giorno di lavori Stoltenberg ha sottolineato come non vi sia una “timeline” per il processo d'ingresso di Kiev nella NATO; basandosi piuttosto sull'accordo degli alleati ed il “raggiungimento delle condizioni”. Formula sufficientemente vaga per mantenere margini di manovra. Al contempo si è esentata l'Ucraina da un passaggio potenzialmente lungo e problematico come il Membership Action Plan; nel comunicato si rimarca infine come il “futuro” del Paese sia nell'Alleanza Atlantica. Reazione di Mosca affidata a Lavrov; lapidario nell'annunciare “misure appropriate e preventive” in risposta all'allargamento della NATO.
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