Vilnius: via libera all'ingresso di Stoccolma nella NATO. Per Kiev confronto su tempi e modalità

Iniziato, nella Capitale lituana, l'atteso vertice dell'Alleanza Atlantica

Un risultato non banale è stato raggiunto ancor prima dell'inizio dei lavori. Una semplice formalità, ormai, la ratifica della candidatura svedese alla NATO; superate nelle ultime ore anche le residue resistenze dell'Ungheria. Ma in precedenza era stato Erdogan – il più machiavellico tra i leader dell'Alleanza Atlantica – a sbloccare davvero la situazione. Incassandone i relativi dividendi, ovviamente. Dagli ambiti F-16 modernizzati, al supporto attivo di Stoccolma nelle procedure di accesso di Ankara all'Unione Europea. Dossier che “non possono che essere separati”, aveva provato ad obiettare una portavoce di Bruxelles. Ma evidentemente la geopolitica è destinata a prevalere. E dopo un faccia a faccia con il Presidente turco, Charles Michel ha parlato di rivitalizzazione delle relazioni. Suona come il primo successo dell'Amministrazione Biden in questo vertice. Quanto al punto nodale, l'Ucraina, è forse necessario scindere - dalle consuete formule di prammatica – le autentiche prese di posizione dei cosiddetti “big player”, in particolare la Casa Bianca. Significativo quanto dichiarato da Jake Sullivan. Verrà definito un percorso di riforme per Kiev – ha spiegato -, affinché possa entrare a far parte della NATO. Ma “non posso indicare un calendario”. Sembra insomma che Washington intenda preservare margini di manovra, nella gestione della crisi. Domani l'incontro Biden-Zelensky; che sollecita un invito formale, da parte dell'Alleanza. In avvio di summit Stoltenberg ha definito il perimetro del confronto; se l'Ucraina non vince – ha detto - non vi sarà motivo di discutere dell'ingresso nella NATO. Rompe gli indugi allora la Francia, con l'annuncio delle forniture di missili a lungo raggio “Scalp”. Già a disposizione di Kiev, del resto, la versione britannica: gli Storm Shadow; che stanno portando il caos nelle retrovie russe. La Germania dal canto suo invierà armi supplementari per un valore di 700 milioni di euro. Secondo Scholz sarà il G7 ad emettere una dichiarazione sulle garanzie di sicurezza. Parla di “spirito anti-russo” il Cremlino; ma non si ferma alla dialettica, la risposta di Mosca. Segnalati attacchi con droni in varie zone dell'Ucraina. Kiev denuncia il danneggiamento del terminal dei cereali nel porto di Odessa. Apparentemente nulle, ormai, visto il quadro, le possibilità di una proroga dell'accordo sul grano.

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