GUERRA IN UCRAINA

Von der Leyen: “se Putin fermasse i bombardamenti ci potrebbero essere negoziati di pace il giorno dopo”

La Presidente della Commissione UE ha sottolineato come il processo negoziale debba comunque essere guidato da Kiev. Cresce intanto la pressione russa nel Kharkiv. Nuovi, gravi, sviluppi anche nel conflitto in Medio Oriente

Una manciata di villaggi conquistati; evacuazioni in corso altrove. Ma è ancora dubbia la reale portata dell'offensiva. Kharkiv - seconda città dell'Ucraina - pare un obiettivo fuori scala per i russi. Più concreta l'ipotesi della creazione di una “zona cuscinetto”; per limitare i bombardamenti oltreconfine su Belgorod. Come quello di ieri, che avrebbe provocato la morte di 19 civili. Utilizzati ordigni NATO, l'accusa di Mosca. Che si dice pronta ad un confronto diretto con l'Occidente sul campo di battaglia. Questo il senso dell'intervento odierno di Lavrov. Sullo sfondo una situazione complessa per Kiev; costretta a tamponare la nuova falla a nord-est, drenando truppe da settori critici. Non un fulmine a ciel sereno, allora, la notizia della sostituzione del comandante del fronte di Kharkiv. Da decifrare invece gli avvicendamenti sull'altra sponda. Come l'economista Andrei Belousov alla guida del Ministero della Difesa, in sostituzione di Shoigu. E i movimenti riguardanti il potente clan Patrushev. Si ritrova senza un ruolo Nikolai; mentre il figlio Dmitry – indicato da alcuni come possibile successore di Putin – è ora uno dei 9 vice primi ministri di secondo livello. Insondabili le mosse del Cremlino; che a sua volta monitora l'evoluzione del quadro politico americano. Imprescindibile, infatti, per Kiev, il supporto da oltreoceano; ma dipendente da una serie di variabili, come dimostrato dal ritardo nell'approvazione dell'ultimo maxi-pacchetto di aiuti. Da qui l'attesa per le Presidenziali. Stando ad un recente sondaggio Trump sarebbe in testa in 5 su 6 Stati in bilico, tra gli elettori registrati. Ad incidere sul sostegno a Biden, a quanto pare, anche la crisi mediorientale; la tragedia di Gaza. Dove prosegue l'avanzata israeliana nella zona est di Rafah. Nel corso di uno scontro vicino al valico con l'Egitto sarebbe stato colpito un veicolo dell'ONU. Haaretz parla di un morto e di un ferito grave; aggiungendo come non sia chiaro se a sparare siano stati soldati dello Stato Ebraico. Tutto ciò mentre Oxfam paventa il rischio di “nuove gravi epidemie”, come conseguenza di un'invasione della città all'estremo sud della Striscia. Netanyahu, dal canto suo, parrebbe inquadrare nello schema dello scontro di civiltà il conflitto in corso. “O noi, Israele, o loro: i mostri di Hamas”. Così il Premier in occasione del Giorno dei caduti.

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