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Washington: gli Stati Uniti rischiano il default del loro debito pubblico entro poche settimane

6 mag 2023
Marco Liconti, corrispondente LA PRESSE
Marco Liconti, corrispondente LA PRESSE

A lanciare l'allarme è stata la segretaria al Tesoro, Janet Yellen, annunciando che le misure straordinarie messe in campo da mesi per continuare a sostenere le spese del governo federale e onorare le scadenze del debito potrebbero esaurirsi a partire dal 1 giugno. Serve quindi un accordo, tra Casa Bianca e Congresso, per alzare il tetto del debito, fissato per legge dal 1917, e attualmente di 31,4 trilioni di dollari. La maggioranza repubblicana della Camera dei rappresentanti, guidata dallo speaker Kevin McCarthy, ha approvato nei giorni scorsi un provvedimento che innalza il tetto di 1,5 trilioni di dollari, vincolandolo però ad una serie di tagli miliardari alla spesa federale. È una condizione che il presidente Joe Biden ha da subito rifiutato, dicendosi disposto a negoziare, ma senza pre condizioni, tanto meno quella dei tagli a molti dei suoi programmi di welfare, come chiedono i repubblicani.

Del resto, il provvedimento varato dalla Camera non ha alcuna speranza di essere approvato anche dal Senato, controllato dai Democratici. È un braccio di ferro che va avanti da mesi. Ma differenza di quanto già avvenuto in passato in numerose occasioni, stavolta la dura contrapposizione tra l'ala estremista del Partito repubblicano, riconducibile a Donald Trump, e la Casa Bianca, rischia veramente di far deragliare l'economia statunitense, portando il Paese per la prima volta sul baratro del default. Biden ha invitato per martedì alla Casa Bianca lo speaker McCarthy e gli altri leader repubblicani e democratici del Congresso per tentare di trovare una soluzione. In un'intervista televisiva trasmessa venerdì sera, il presidente ha teso un ramoscello d'ulivo a McCarthy, definendolo una persona onesta, tenuta però in ostaggio da una minoranza oltranzista.   

La corrispondenza di Marco Liconti (LA PRESSE)





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