Dopo il nuovo attacco degli Usa e Gran Bretagna contro gli Houti in Yemen, ci si interroga sui possibili effetti e sui rischi di un allargamento del conflitto in Medio Oriente. "Le operazioni - afferma Nicola Pedde, direttore dell'Institute for Global Studies - hanno, per il momento, cercato di colpire la catena di comando, controllo e logistica degli Houti. Sono una sorta di avvertimento per cercare di convincerli a non portare avanti le sue azioni nel Mar Rosso e contro Israele. È difficile immaginare che gli Houti non reagiranno agli attacchi militari. Dispongono di un ampio arsenale di origine sovietica e, più di recente, fornito anche dall'Iran".
Ma Teheran, che sostiene gli Houti, spiega Pedde, "non ha in questo momento un particolare interesse per un allargamento del conflitto nella regione del Mar Rosso. Per l'Iran una struttura egli Houti capace di creare problemi sui sistema del traffico navale è un risultato importante, ma un conflitto di più ampie dimensioni potrebbe diventare un pericolo che il Paese non è interessato ad affrontare. È una situazione critica". L'evoluzione "dipenderà molto, in queste ore, dalla reazione degli Houti".
Nel video l'analisi di Nicola Pedde (direttore Institute for Global Studies)