1° aprile: le fasi salienti della cerimonia di insediamento della Reggenza
Come da protocollo, tutto inizia dall’alzabandiera in Piazza della Libertà accompagnato dalle note dell’Inno sammarinese. Poi a Palazzo Valloni l'omaggio del corpo diplomatico e consolare accreditato con le rituali presentazioni e le strette di mano. Il Nunzio apostolico Monsignor Adriano Bernardini pronuncia quindi un discorso incentrato sul binomio pace e vita, con l'augurio ai nuovi Capi di Stato per un “mandato di pace ed operosità”. Richiamo, quello del Plenipotenziario della Santa Sede, che la Reggenza - nel discorso d'ingresso - ha accolto con calore assicurando di volersi costantemente ispirare al più alto senso delle istituzioni, di farsi garante delle regole democratiche rimanendo saldamente ancorata alla popolazione e adoperandosi per un maggior riavvicinamento tra cittadini e Stato.
Dal Valloni, poi, il corteo lungo il centro storico fino a Palazzo Pubblico per l’incontro con la Reggenza uscente. Pochi minuti di colloquio e il corteo si ricompone per procedere verso la Basilica del Santo e lì assistere alla Messa solenne officiata da Monsignor Andrea Turazzi. Nell'omelia una riflessione sul fenomeno della violenza contro i cristiani, “i nuovi martiri di oggi” ricordati di recente anche da Papa Francesco.
Al termine del rito religioso, il ritorno a Palazzo Pubblico l’ultimo atto, il più importante di questa giornata di celebrazioni: il passaggio dei poteri. Ma prima l’orazione ufficiale tenuta da Giuseppe Sala, Commissario unico di Expo 2015. La formula di giuramento in latino, letta dal Segretario di Stato agli Interni, Gian Carlo Venturini, e lo scambio del collare di Gran maestro dell’Ordine di San Marino sanciscono l’investitura del 2562esimo e del 2563esimo Capitano Reggente della storia sammarinese.
sp