1° ottobre: il discorso d'ingresso della Reggenza eletta
Un messaggio che induce a profonde riflessioni sul significato proprio della libertà di religione e sulle interpretazioni ingannevoli che purtroppo alimentano oggi scontri tra culture, fedi e civiltà che, nella loro essenza, nulla hanno a vedere con fenomeni di odio, di violenze e di atrocità su scala globale.
Nel condividere l’unanime preoccupazione per le inqualificabili limitazioni all’esercizio della libertà religiosa che attentano, inevitabilmente, alla stessa pace nel mondo, la Reggenza rammenta altresì il ruolo propulsivo esercitato da San Marino nel promuovere i principi del dialogo interreligioso e le iniziative che ne rappresentano una diretta testimonianza.
Un saluto deferente è indirizzato dunque a Sua Eccellenza il Decano e a tutti i Rappresentanti del Corpo Diplomatico e Consolare oggi convenuti in Repubblica, ai quali va l’auspicio di una sempre più intensa cooperazione internazionale, ispirata agli ideali di solidarietà e di rispetto dei diritti universali di ciascun essere umano e di ciascun Popolo.
Nello stesso spirito la Reggenza accoglie in questa Sala Sua Eccellenza Antoni Martí Petit, Capo del Governo del Principato di Andorra, oggi a San Marino in qualità di Oratore Ufficiale della Cerimonia di Insediamento dei nuovi Capitani Reggenti.
A Sua Eccellenza Martí Petit rivolgiamo un sentito ringraziamento per aver accolto l’invito ad essere protagonista di una delle fasi salienti della giornata odierna; un momento, quello dell’Orazione Ufficiale, previsto già nelle Leges Statutae del 1600, particolarmente caro ai sammarinesi per l’attestazione di stima e di amicizia di tanti autorevoli rappresentanti delle Istituzioni, dell’economia e della cultura, a livello nazionale e internazionale che hanno lasciato traccia del proprio pensiero su San Marino.
Mai come in questo momento, San Marino a Andorra sono stati così vicini e strettamente collegati; sulla base di relazioni eccellenti intrattenute da sempre tra i due Piccoli Paesi, si è consolidato ora un legame intimamente correlato alle ragioni del comune percorso in ambito europeo.
Entrambi coinvolti nel negoziato attualmente in corso, per la definizione di un Accordo di associazione tra Unione Europea e San Marino, Andorra e Monaco, stiamo ragionando e lavorando all’unisono per offrire ai nostri Paesi una integrazione sostenibile con le ragioni delle nostre peculiarità, delle nostre collocazioni e della nostra volontà di divenire partner equivalenti nel rapporto con l’Europa delle Istituzioni comunitarie e dei suoi 28 Paesi Membri.
La Sua presenza a San Marino, Gentile Eccellenza, che fa seguito ad altrettante visite da parte di Istituzioni governative e parlamentari sammarinesi ad Andorra, è conferma di un rapporto sensibilmente accresciuto nella collaborazione e nell’amicizia; è in questo spirito che ci accingiamo ad ascoltare un‘Orazione Ufficiale particolarmente vicina alle attese e agli interessi prioritari della popolazione sammarinese.
La Reggenza è altresì lieta di accogliere l’Ambasciatore d’Italia a San Marino, Barbara Bregato e di mantener viva una positiva consuetudine di rivolgerle, in questa occasione, un cordiale saluto e sentimenti di fraterna amicizia da parte delle Istituzioni sammarinesi per lo speciale rapporto che ci unisce da tempo immemore.
All’Ambasciatore Bregato la Reggenza richiama con viva soddisfazione il rinnovato corso delle relazioni italo-sammarinesi, oggi strutturate sulle basi e sui principi di una comunità globalizzata, senza comunque rinunciare alla peculiare valutazione di un contesto che da sempre ha intrecciato il destino delle nostre Istituzioni e dei nostri Popoli.
Ci accomuna una contiguità geografica e culturale che ha permeato le nostre stesse identità e che oggi continua ad essere fonte di rinnovate collaborazioni su scala nazionale e internazionale.
L’effettivo recupero di affidabilità e di trasparenza del sistema politico, economico e finanziario ha già favorito nuove intese e cooperazioni a livello bilaterale, oltre che ripristinato quel collante di relazioni e di solidarietà che è alla base del nostro stesso rapporto.
In questa occasione, tra l’altro, desideriamo nuovamente rinnovare all’amica Nazione Italiana una stretta vicinanza per la più recente calamità sismica che si è abbattuta su una vasta area dell’Italia centrale, provocando vittime e destabilizzando la vita di tante popolazioni.
Con orgoglio citiamo il tempestivo intervento della Repubblica a livello Istituzionale, governativo e di volontariato, così come l’attuale fervida cooperazione della Protezione Civile sammarinese con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile Italiano, nella delicata opera di riconsolidamento delle strutture delle comunità colpite e di assistenza alla popolazione.
Il semestre che ci attende porta con sé, su scala internazionale, la scia di una serie di violazioni e di attentati alla sicurezza internazionale, che rappresentano tuttora una gravissima minaccia per la pace e un grosso ostacolo per una effettiva cooperazione tra Stati, anche nel comune impegno a livello multilaterale.
Siamo oggi testimoni di guerre che hanno causato una crisi umanitaria globale senza precedenti, di un’espansione del fenomeno terroristico e dell’estremismo violento che, minando le fondamenta della pacifica convivenza, ha sconvolto gli equilibri mondiali, oltre ad aver gettato il seme della paura tra le genti; siamo altresì testimoni della tragedia dei grandi movimenti dei migranti e dei rifugiati che, spesso, sono accompagnati da un aumento del populismo e dell’intolleranza.
Dinnanzi a questo scenario, la Repubblica non ha mancato di offrire il proprio contributo in termini di denuncia in tutte le sedi internazionali delle aberranti violazioni dei diritti umani e delle leggi umanitarie internazionali ed altresì di concreta solidarietà;
oltre a partecipare finanziariamente a programmi internazionali, San Marino ha aderito al Progetto dei corridoi umanitari promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, ospitando una famiglia siriana con grande motivazione e autentico spirito di accoglienza.
Il semestre che da oggi prende avvio sarà ampiamente caratterizzato, nella sua prima parte, dal clima politico-istituzionale determinato dall’anticipata fine legislatura;
la più recente crisi di Governo, che ha condotto allo scioglimento degli Organismi Istituzionali e alla ufficializzazione di nuove Consultazioni Elettorali, previste per il prossimo 20 novembre, ha dunque aperto una fase di rinnovato e acceso confronto che dovrà, necessariamente, dar prova di maturità politica e di buon senso nei cittadini.
Soltanto attraverso un dibattito sereno, un confronto democratico e nel più assoluto rispetto delle volontà delle forze politiche e del diritto di un elettorato sovrano, potrà infatti affrontarsi una contingenza che porta con sé aspettative, incertezze e banchi di prova.
Attraverso l’esito del referendum celebrato lo scorso 15 maggio che ha stabilito, tra l’altro, la preferenza unica, successivamente normata con Legge Qualificata, il Popolo sammarinese sarà chiamato ad osservare nuove regole e procedure e ad attenersi scrupolosamente alle volontà espresse dalla sua stessa maggioranza; iniziativa, questa, finalizzata a rendere ancor più chiaro e trasparente l’esercizio di un diritto universale, che è l’espressione più alta della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e alla determinazione del buon governo.
La Reggenza rivolge un appello ad un Paese che ha risentito di un clima politico-istituzionale particolarmente acrimonioso e che ora ha necessità di riportare al centro della dialettica democratica la coscienza delle Istituzioni, richiamandosi ai valori della saggezza, dell’onestà e del rispetto degli impegni assunti; valori che portano con sé, inevitabilmente, il rifiuto di ogni logica personalistica e di ogni inquinamento della libera volontà di voto e di espressione.
Teniamo particolarmente a riaffermare questo principio, nel nostro ruolo di massima espressione della sovranità di uno Stato che ha mantenuto integerrimo il suo presidio di autorità e di valori identitari, contro ogni tentativo di sottrazione o di limitazione.
La Reggenza richiama l’evidente necessità che le decisioni strategiche per una rinnovata affermazione della Repubblica siano ispirate ad un’etica civile e morale che sappia far emergere il senso pieno delle Istituzioni e la consapevolezza del loro valore intrinseco;
tutti coloro che sentono forte il desiderio di poter offrire un contributo politico e di idealità per il Paese dovranno pertanto farsi carico di una responsabilità forte nei confronti dei tanti uomini e delle tante donne che oggi guardano al futuro con verosimile titubanza; una responsabilità forte, in primis, nel riconoscere e rispettare le Istituzioni, la loro dialettica e in particolar modo la loro autonomia.
A costoro e ai tanti giovani che sono l’energia vitale del Paese dobbiamo infondere fiducia nelle Istituzioni e sostegno nelle scelte.
La Reggenza - e noi intendiamo assolutamente onorarne il principio - è garante dell’attività Istituzionale e nella pienezza del suo ruolo super partes, vigilerà sulla perfetta osservanza di regole, scritte e non, che si pongono a presidio dell’esercizio della cosa pubblica e del nostro ordinamento; un patrimonio di norme, di garanzie e di esercizio della democrazia che la nostra comunità ha saputo custodire nei secoli e che l’UNESCO ha ulteriormente riconosciuto, inserendolo nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Per questo e per le tante ragioni che in questo momento ci conferiscono alti onori ed altrettanti forti responsabilità, assicureremo la nostra prioritaria attenzione alle istanze dei più giovani, consapevoli della preziosa risorsa che rappresentano e della necessità di un incoraggiamento e di un coinvolgimento pieno: dobbiamo accompagnarli a mettersi in gioco per una speranza, per una passione, per una buona causa, ponendoli al centro anche delle strategie politiche di rilancio economico e sociale.
A loro, ai nostri giovani, dobbiamo garantire un’adeguata formazione, attraverso accessi sistemici e non più sporadici ad alti livelli accademici e professionali, favorendo le migliori opportunità di crescita e di qualificazione, che siano poi propedeutiche allo sviluppo e al benessere dell’intera comunità.
Di pari passo con la visione di un futuro che sappia sbloccare pienamente le risorse di cui si dispone, guardiamo con ottimismo al cammino compiuto e alla capacità di reazione di un Paese che, pur nelle strettoie di una contrazione economica che l’ha duramente messo alla prova e che ancora oggi impedisce il pieno conseguimento dei risultati attesi ha, certamente più di altri, una maggior rapidità nelle decisioni e nell’attuazione di politiche di sviluppo insieme a una condizione sociale e a una qualità dei servizi ancora competitivi su ampia scala.
La Reggenza avrà dunque a cuore il mantenimento di un perfetto equilibrio fra i poteri dello Stato, evitando conflitti e contrapposizioni che nulla hanno a vedere se non con gli ambiti sterili dei particolarismi, in un momento in cui sono invece imperativi percorsi di coesione e di unità, nell’assunto che il futuro si costruisca soltanto insieme.
Abbiamo necessità di riportare all’interno delle Istituzioni un senso di responsabilità unitario, che sappia riaccendere la speranza nei cittadini e risollevare l’orgoglio della propria appartenenza: dobbiamo pertanto scuotere gli animi dei tanti cittadini ancora assopiti nella forte preoccupazione per il futuro e rassegnati alle difficoltà del momento: a costoro e a quanti hanno pagato pesantemente il costo della crisi economica, abbiamo il dovere di assicurare una rete di solidarietà efficace e l’assoluto rispetto delle legittime aspirazioni, nell’osservanza della parità giuridica e di condizioni di piena uguaglianza e dignità.
Particolarmente vicina alle sollecitazioni del suo Popolo, la Reggenza conferma fin da ora il proprio impegno affinché le Istituzioni e lo Stato possano essere sempre più di effettivo riferimento e servizio ai cittadini; quando Stato e Istituzioni sono forti e credibili, sono pienamente in grado di dare risposte concrete ai bisogni della comunità, sono in grado di fronteggiare le emergenze di carattere economico e le catastrofi naturali, come abbiamo ricordato nella prima parte dell’intervento, che ben evidenziava la presenza di uno Stato e di Istituzioni uniti e stretti alle comunità colpite dal terremoto del centro Italia.
Queste le premesse per garantire nuove opportunità di lavoro ai giovani, per sviluppare reti sociali e comunitarie a sostegno delle fasce più deboli, per favorire investimenti nella ricerca e nei settori strategici di sviluppo, per consolidare una giustizia sempre più efficiente ed un sistema finanziario che possa assicurare nuove basi di competitività futura, nella piena conformità agli standard internazionali e per assicurare uno sviluppo economico nel segno della trasparenza e della certezza delle regole.
Abbiamo ricevuto un mandato che assumeremo con il più alto senso del dovere, in ascolto delle istanze più forti provenienti dal nostro Popolo e a sua esclusiva garanzia;
principi questi che, con sentimenti di sincero orgoglio, i Capitani Reggenti di questa Serenissima Repubblica metteranno al servizio del proprio amato Paese e dei suoi cittadini, veri detentori del potere sovrano.