1° aprile. Il discorso del Nunzio Apostolico Monsignor Emil Paul Tscherrig
Giunto al termine della mia missione come Nunzio Apostolico e Decano di questo Corpo Diplomatico accreditato presso la Repubblica di San Marino
Eccellentissimi Capitani Reggenti Alessandro Rossi e Milena Gasperoni,
Onorevole Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Signore e Signori Ambasciatori e Membri del Corpo Diplomatico e Consolare, Signore e Signori,
Ci troviamo riuniti qui per la presa di possesso dei nuovi Capitani Reggenti, una cerimonia bella e importante, che è espressione di un evento di alto significato democratico e simbolo della pacifica trasmissione del potere da una coppia di Capitani Reggenti all’altra. Ciò che oggi festeggiamo con orgoglio non è purtroppo ancora concesso a molti popoli e nazioni, che continuano a vivere sotto regimi violenti e dittatoriali.
Questo è perciò anche un momento di gratitudine verso il vostro santo Patrono e verso coloro che ci hanno preceduti e che, anche in tempi difficili, sono rimasti fedeli all’eredità di libertà e di indipendenza. Molte volte le cattive notizie ci opprimono. Si parla continuamente di violenze, di catastrofi e della perdita di tante vite innocenti a causa di malattie, mancanza di medicinali e fame.
Ci spaventano le guerre in corso in varie parti del pianeta, con la produzione e il traffico d’armi che divorano buona parte delle nostre risorse. Ci preoccupa anche il cambio climatico in atto, la mancanza di acqua potabile e di energia, che tiene prigioniera una parte dell’umanità. Sembra che tutto vada male. Ma è davvero così? Se guardiamo bene intorno a noi, c’è tanta gente buona e semplice, lavoratori, professionisti e funzionari, che quotidianamente e senza far rumore svolgono le loro mansioni e si adoperano per il bene comune.
Abbiamo ingegneri, medici, infermieri e una miriadi di volontari in tutto il mondo, che silenziosamente fanno il loro dovere anche in circostanze difficili e piene di pericoli. Penso ai ricercatori, agli educatori e ai milioni di giovani che si formano nelle università e nelle scuole per prepararsi al futuro ed essere attori di cambiamenti e di progresso.
Vi sono i genitori, che con molti sacrifici e con amore danno tutto loro stessi affinché i figli possano avere una vita piena e colma di successo. Ogni giorno, inoltre, assistiamo a nuove scoperte al servizio dell’umanità, che ispirano fiducia in un mondo migliore, più giusto e più vivibile. Sono tutte queste persone, tra le quali speriamo di comprendere anche noi, che, nonostante l’orizzonte offuscato dal fumo dei cannoni, delle bombe e dei tanti sofisticati strumenti di morte, fanno vivere il mondo e si adoperano perché la speranza non muoia.
Per questa Repubblica, il positivo completamento dei negoziati volti alla stipula di un accordo di associazione con l'Unione europea, dopo più di otto anni di trattative, rappresenta senza dubbio un traguardo che ispira fiducia. E’ frutto di quel lavoro, di quella dedizione e di quell’impegno istituzionale che, nonostante le notizie drammatiche, sono il vero volto del futuro e una promessa per le prossime generazioni. In questa prospettiva si radica anche la certezza che nella trasformazione della società siamo tutti fratelli.
Ciascuno di noi è chiamato a svolgere, come afferma Papa Francesco, “un ruolo fondamentale, in un unico progetto creativo, per scrivere una nuova pagina di storia, una pagina piena di speranza, piena di pace, piena di riconciliazione” (Fratelli Tutti, 231).
Ecc.mi Capitani Reggenti, Signore e Signori,
Con questo solenne atto sono giunto al termine della mia missione come Nunzio Apostolico e Decano di questo Corpo Diplomatico accreditato presso la Repubblica di San Marino. Mi congedo con sentimenti di stima e di gratitudine verso il Governo di questo Stato e il caro popolo sammarinese. Ringrazio anche i colleghi membri del Corpo Diplomatico per la fiducia posta nella mia persona e per le sempre cordiali relazioni che hanno caratterizzato i nostri incontri. Mi permetterete di esprimere la mia gratitudine anche a S.E. Mons. Andrea Turazzi per il suo decennale ministero episcopale e di dare fin d’ora il benvenuto a S.E. Mons. Domenico Beneventi, nuovo Vescovo di San Marino-Montefeltro. Perciò volentieri, sebbene per l’ultima volta, ho il privilegio di augurare a Voi, Eccellentissimi Capitani Reggenti, ogni bene per l’incarico che Vi attende nei prossimi sei mesi.
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