La politica si interroga e si avventura in previsioni sulla sfiducia a Berlusconi alla camera, ma il 14 dicembre c’è un esame, forse, ancora più importante per il premier: la decisione della corte costituzionale sul legittimo impedimento. Quale, tra i due “verdetti”, sarà pronunciato per primo. E quanto, l’uno inciderà sull’altro? Il cosiddetto terzo polo parla, intanto, di 317 voti già sicuri per defenestrare il cavaliere, ma le mozioni sono due e non c’è ancora alcuna intesa per poter sommare aritmeticamente chi le sostiene. E poi c’è anche il Senato, dove – con o senza l’appoggio di futuro e Libertà – Pdl e la Lega avrebbero comunque la maggioranza. Se a Montecitorio Berlusconi viene sfiduciato, cosa farà Napolitano, sapendo che a Palazzo Madama, l’alternativa non esiste neppure virtualmente? Affiderà lo stesso un mandato esplorativo per verificare se esiste una maggioranza in grado di esprimere un nuovo governo? Ogni opzione è possibile. Il Quirinale può dettare i tempi della crisi, ma tutto lascia pensare che si andrà ad elezioni anticipate. Nel 2011. Con o senza, nuova legge elettorale.
Luca Salvatori
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