25 marzo festa dell’Arengo e festa delle milizie. L’Arengo nasce come assemblea di tutti i capifamiglia, che si riunivano al suono della campana della pieve per decidere le questioni più importanti dello Stato. Deteneva tutti i poteri, quello legislativo, quello esecutivo e quello giudiziario. All’Arengo spettava la nomina delle più alte cariche dello Stato, compresi i Capitani Reggenti che, dal 1244, ereditarono compiti esecutivi come quelli giudiziari. Con l’Arengo iniziò anche la stesura degli Statuti, le leggi che regolavano la vita della comunità. Intorno al 15esimo secolo, l’aumento della popolazione rese sempre più difficile convocare tutti i capifamiglia, così l’Arengo decise di nominare 60 membri a cui demandare parte delle sue funzioni originarie. Nasce il Consiglio Grande e Generale. Se da questo periodo ci si sposta alla fine del 18esimo secolo, il quadro risulta completamente sconvolto. L’Arengo viene relegato a istituzione puramente decorativa e si assiste alla progressiva involuzione degli ordinamenti sammarinesi. Il Consiglio, senza più alcuna forma di controllo, potè spadroneggiare in nome degli interessi di un numero sempre più ristretto di famiglie patrizie. Solo il 25 marzo 1906 l’Arengo venne nuovamente convocato nella pieve. Ai capi famiglia fu consegnata una scheda che presentava due quesiti: si chiedeva se a San Marino il governo doveva essere guidato dal Consiglio Principe e Sovrano e se a far parte del parlamento dovevano esser un numero di consiglieri proporzionale tra gli abitanti del contado e quelli della città. Il 5 maggio dello stesso anno venne varata la prima legge elettorale. Oggi l’Arengo viene aperto ogni 6 mesi, per permettere ai cittadini di consegnare nella mani della Reggenza le loro richieste, purchè rivestano interesse pubblico.
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