5 schede per negoziare il nostro posto in Europa. La prima riguarda i profili istituzionali dell’Accordo di associazione, le altre le cosiddette quattro libertà fondamentali: vale a dire la libera circolazione dei capitali, dei pagamenti e delle persone, la libera prestazione dei servizi e libertà di stabilimento, la libera circolazione delle merci. Adesso, commenta il Segretario di Stato per gli Affari Esteri in una nota diffusa dal Congresso di Stato, è necessario che il Governo individui le priorità e le linee rosse rispetto all’acquis dell’Unione, ancor prima che venga emesso il mandato. In questo modo potrà preventivamente informare la Commissione sugli interessi della Repubblica e tentare di influire sul contenuto del mandato. Inoltre, prosegue Pasquale Valentini, è opportuno individuare in tempo utile eventuali tematiche al di fuori delle quattro libertà fondamentali da inserire nell’ambito delle trattative. Il lavoro, assicura il Segretario agli esteri, proseguirà il più celermente possibile con le forze politiche sia di maggioranza che di opposizione e, come è già avvenuto in precedenza, il confronto sarà esteso alle categorie economiche e sociali che fanno parte del Tavolo per lo sviluppo. Obiettivo: arrivare all’adozione di un documento definitivo che possa costituire la base del negoziato. Il Congresso di Stato ha anche dato mandato ai Segretari per la Sanità e per l’Istruzione di avviare l’iter consiliare del Progetto di legge quadro per l’assistenza, l’inclusione sociale e i diritti delle persone con disabilità. La legge, spiega Francesco Mussoni, parte dalla piena adesione ai principi espressi dall’articolo 3 della Convenzione ONU sui diritti delle persone disabili, ratificata dal parlamento sammarinese il 29 gennaio 2008. Vuole garantire il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà della persona con disabilità, promuovere l’inclusione nella scuola, nel lavoro, nella società, perseguire il recupero funzionale e sociale di chi è affetto da deficit fisici, psichici, sensoriali e intellettuali, nonché la sua tutela giuridica, vietando ogni discriminazione sia diretta che indiretta, riconoscere alla famiglia il diritto a ricevere assistenza e tutela nel sostegno a famigliari con disabilità. Prevista la nascita di una commissione, composta da rappresentanti di associazioni di disabili, del sindacato, delle forze politiche di minoranza e maggioranza, che avrà il compito di monitorare l’attuazione dei principi contenuti nella Convenzione, di proporre un piano d’azione triennale e meccanismi di coordinamento interno al Governo. Con l’introduzione di questa normativa, commenta Giuseppe Morganti, inizia una vera e propria rivoluzione culturale che spingerà a riconsiderare anche i piani urbanistici, scolastici, i trasporti, l’educazione sportiva. San Marino ha già dimostrato di essere sensibile e attivo rispetto alle problematiche della disabilità. Ma, grazie anche all’opera di stimolo svolta dalle associazioni più attente alla condizione dei disabili, sottolinea la nota, si è evidenziata la necessità di aggiornare la normativa e di compiere ulteriori passi verso l’inclusione sociale e la tutela a tutti i livelli dei diritti dei portatori di deficit, facendo un’opera di revisione e di coordinamento a 360° di tutti gli ambiti interessati.
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