67 Istanze d’Arengo: sfiducia nella politica o fiducia nell’Arengo?
Secondo il segretario del Nuovo Partito Socialista Augusto Casali, siamo di fronte ad un profondissimo malessere della popolazione che non trova delle risposte nella politica e che si serve degli strumenti che può utilizzare. 4 o 5 referendum e 67 istanze conclude, dovrebbero preoccupare tutta la classe politica. Per Federico Bartoletti, degli Europopolari, c’e’ una grande voglia di partecipazione politica, un nuovo entusiasmo dei cittadini per il bene comune. Siamo, afferma, all’inizio di una fase di transizione che deve trovate una partecipazione politica nuova. Secondo Roberto Tamagnini, di Sinistra Unita, il fatto che le istanze vengono vagliate dalla politica è un segnale positivo di interesse dei cittadini verso quest’ultima, così come l’alto numero è un riconoscimento del ruolo e della validità della politica. Per Glauco Sansovini di Alleanza Nazionale, così si esprime il malcontento dei cittadini che attraverso questa forma di democrazia cercano di ottenere quel che il governo non fa, spronando in maniera provocatoria l’Esecutivo a intervenire. E’ sfiducia nella politica, commenta Monica Bollini dei Sammarinesi per la Libertà. Un segnale forte di disagio della popolazione e disaffezione nei confronti di chi la rappresenta. Secondo Rosa Zafferani dei Democratici di Centro, è sfiducia nella politica che non da risposte e fiducia nelle istanze d’Arengo. Sicuramente, aggiunge, si sottolinea il valore dell’istituto che porta l’attenzione ad argomenti altrimenti non discussi dalla politica. Per il segretario dei Popolari Angela Venturini sono valide entrambe le valutazioni. E’ la riscoperta di uno strumento di democrazia diretta che però presuppone un sottofondo di sfiducia nella politica che non da le risposte chieste dai cittadini.