75° Dichiarazione Universale Diritti Uomo: la Reggenza parlerà all'Onu a Ginevra
Pilastro nel riconoscimento della dignità umana. Gli appelli di Papa Francesco e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
“Una via maestra sulla quale molti passi avanti sono stati fatti. Ma tanti ancora ne mancano. L'impegno per i diritti umani non è mai finito”. Il Papa all'Angelus ricorda il 75° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, confermando la propria vicinanza “a tutti coloro che, senza proclami, nella vita concreta di ogni giorno, lottano per difendere i diritti di chi non conta". Dal 10 dicembre 1948, il fondamento e l'ideale comune di tutti i popoli e le Nazioni, molto più di un simbolo di uguaglianza e rispetto.
“Senza diritti umani non esistono né libertà né giustizia, né pace duratura né sviluppo sostenibile". Così il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella che guarda le "sfide" del "nostro tempo: “abbiamo il dovere di ribadire con rinnovata determinazione – dice - principi che, indipendentemente dai contesti politici, economici o culturali, rappresentano per tutti un obbligo morale e un presidio di civiltà". “Oggi come allora – ribadisce il Capo dello Stato italiano - l'importanza di quel documento consiste nell'anteporre all'esercizio del potere, l'inalienabile dignità inerente la persona”.
Liberi e uguali, parole con echi sul Titano, a pochi giorni dalla storica visita del Presidente Mattarella in Repubblica: domani a Ginevra i Capitani Reggenti Filippo Tamagnini e Gaetano Troina, accompagnati dall'Ambasciatore Marcello Beccari, Rappresentante Permanente presso le Nazioni Unite nella sede europea, pronunceranno un proprio intervento nell’ambito del segmento presieduto dall’Alto Commissario per i Diritti Umani, Volker Türk. Al centro, l’impegno del Titano con iniziative istituzionali e formative per sensibilizzare le giovani generazioni.
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