8 Marzo: gli auguri del Psrs

8 Marzo: gli auguri del Psrs.
L’8 marzo ricorre la Festa della Donna. Purtroppo non c’è molto da festeggiare, in quanto la crisi di sistema che affligge la nostra Repubblica sta determinando un progressivo impoverimento dei sammarinesi. Inevitabilmente le ripercussioni più marcate di questa situazione di profonda difficoltà colpiscono le fasce sociali più deboli, cioè giovani, ultracinquantenni e donne, che oggi di frequente sono obbligate a confrontarsi con l’umiliante realtà dell’incertezza e della precarietà della vita a causa delle ridotte possibilità di trovare un’occupazione adeguata e dignitosa.
Di fronte ad una fase storica in cui è in corso un pericoloso e drammatico incremento delle disuguaglianze sul piano sociale ed economico, cogliamo l’occasione della Festa della Donna per confermare il nostro impegno teso ad affermare le pari opportunità, la libertà e la giustizia sociale nel nostro Paese.
Siamo estremamente preoccupati per il futuro di San Marino e per la gestione inadeguata di un governo che con la sua azione politica confusa e contraddittoria mette a rischio la tenuta del tessuto socio-economico che registra costantemente la chiusura di numerose attività imprenditoriali e il settimanale incenerimento di decine di posti di lavoro.
Per queste ragioni proseguiremo senza tentennamenti nella lotta finalizzata a costruire una San Marino migliore, nella quale venga riorganizzato e non smantellato lo stato sociale, nella quale venga incentivato lo sviluppo sostenibile per una occupazione piena e qualificata, nella quale la famiglia venga collocata al primo piano e le donne abbiano la parità dei diritti nei fatti e non soltanto nella teoria.
Infine, nell’esprimere a tutte le donne la nostra completa solidarietà per le enormi difficoltà con cui ogni giorno devono rapportarsi, auspichiamo che sia sempre maggiore l’inserimento delle donne nella vita pubblica visto che proprio dalla loro forza creativa possono nascere e rafforzarsi il rinnovamento e il cambiamento per ridare onore e dignità alla nostra Repubblica.

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