E' un mondo che lavora, ad altissima scolarità, ma ancora troppo soggetto a discriminazioni e pregiudizi e, nella peggiore delle ipotesi, a soprusi. La donna dipinta dal Psd, a San Marino ha un lavoro, per il 66% dei casi, quando in Italia stenta ad arrivare al 50. Per il 70% ha studiato all'università, contro il 52% degli uomini, percentuale che arriva al 98% per il liceo. Una donna dunque che, a breve, potrebbe non accontentarsi più dei ruoli marginali in cui oggi è relegata: Milena Gasperoni riferisce che il loro lavoro tipo è impiegatizio, ma semplice. Forse perché, ipotizza, non c'è equilibrio nei ruoli familiari, accudire la casa e i figli spetta alla donna, che dunque ha poco tempo per dedicarsi alla carriera, e spesso fa un passo indietro per il bene della coppia. L'appello di Cristina Carattoni, che ricorda quello di Patrizia Gallo di Noi Sammarinesi, che auspicava un cambiamento di mentalità, è proprio questo: cedere alla subordinazione rispetto agli uomini, spesso è solo un atteggiamento mentale. Non basta un ramoscello di mimosa per mettersi la coscienza a posto, osserva Daniela Mainardi, che ricorda la proposta di legge presentata in campagna elettorale contro le dimissioni in bianco, fatte firmare da datori di lavoro che hanno le mani libere per licenziare. Poi c'è la violenza, il femminicidio. Una trentina i fascicoli aperti in tribunale per minacce, percosse, stalking. Solo nel 2012 in Italia sono state uccise 120 donne: “E' un'emergenza umanitaria”, dice Marina Lazzarini.
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