AASS sceglie Enel e col prezzo fisso risparmia sul gas oltre un milione di euro
La maggioranza giudica “ai limiti della follia politica l’annuncio fatto prima da Rete e poi – dice - dai fidi socialisti uniti di PS e PSD di volerlo promuovere per “difendere” AASS dal pericolo creato dal fatto che il nuovo direttore Raoul Chiaruzzi, scelto tramite bando pubblico, in precedenza lavorava per HERA. Se l’opposizione - conclude - riterrà davvero di dover promuovere un referendum inutile, la maggioranza si schiererà ovviamente dalla parte di coloro che voteranno a favore del mantenimento di AASS come azienda pubblica.
Nega ci sia aria di privatizzazione anche il Presidente dell'Azienda Federico Crescentini. “Ufficialmente non è arrivato nulla sul tavolo, né è mai stato affrontato l'argomento. Anzi – aggiunge – con il decreto sulle TLC viene rafforzata la partecipazione pubblica. Come cda – rimarca - riteniamo che l'Azienda debba rimanere pubblica ed è in quella direzione che ponderiamo le decisioni come organo gestore”.
E a proposito di decisioni. Un mese fa l'AASS ha chiuso l'acquisto del gas per il 2019. “Dopo 30 anni – racconta Crescentini - abbiamo fatto una gara, non facendo partecipare solo il nostro fornitore storico Eni ma aperta anche ad altre aziende”. Contattati una decina di fornitori dentro e fuori l'Italia. Alla fine a spuntarla è stata Enel. Due le opzioni offerte dal colosso italiano: un prezzo fisso più alto o uno variabile, a cui aggiungere lo spread in base alle oscillazioni di mercato. L'AASS ha optato per il prezzo fisso, più caro di 50.000 euro ma meno rischioso.
La scelta migliore considerando la crisi geopolitica: “dall'apertura dei mercati di lunedì scorso – spiega Crescentini – stiamo risparmiando un milione e mezzo di euro”. Il contratto con Enel è annuale dato che l'AASS non vuole negarsi altre opzioni. San Marino pagherà per l'approvvigionamento di gas circa 12 milioni. Cifra ipotetica, dato che dipenderà dalle condizioni climatiche. Una cosa è certa, il prezzo è lievitato: l'anno scorso San Marino spese infatti circa nove milioni. Le tensioni internazionali fanno aumentare i costi di fornitura con un'impennata che in Italia ha fatto salire le bollette alle stelle.
MF