Aborto, PDCS: “Perché votare NO”
Serata pubblica con i vertici del PDCS: il Presidente, Pasquale Valentini; il Segretario, Manuel Ciavatta e il Capogruppo consiliare, Francesco Mussoni
Tre soggetti e altrettanti diritti in gioco: la donna; il nascituro “di cui poco si parla”; il padre “di cui non si parla mai”; ma anche le famiglie e la comunità, "che non vengono coinvolte" da un quesito che per la DC “non è una risposta, perché dà per scontato che la soluzione alla difficoltà sia aprire una ferita, indelebile per la mamma e micidiale per il bambino”. Da qui si parte: dalla convinzione, che “quello che la madre porta in grembo è una vita, della quale non possa disporre la donna, da sola”.
E da qui la domanda su come possano intervenire la politica e la società, chiamate a "creare le condizioni perché nessuna donna sia costretta a scegliere l'aborto". Un lavoro che per la DC deve andare oltre l'esito del referendum, perché nelle coscienze “cresca la cultura dell'accoglienza, rispetto a quella dello scarto e della discriminazione”. Non è mancata una analisi del quesito referendario che per la DC soffre di “ambiguità e contraddizioni” rispetto anche alla legge italiana, insieme poi alla preoccupazione per il clima di questa campagna referendaria “viziata da poca disponibilità al ragionamento – dice la DC – dando invece spazio ad una ideologia precostituita che evita di affrontare con realismo il problema”.
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