Accordi di collaborazione, C10: "Cosa succederà alla sanità?"

Accordi di collaborazione, C10: "Cosa succederà alla sanità?".
Cosa succederà alla sanità? Questa la domanda che tutti si sono fatti dopo la schiacciante vittoria dei si al referendum di domenica 25 maggio scorso.
Come movimenti di opposizione fin dalla prima stesura della legge, poi fortunatamente abrogata, abbiamo illustrato in tutte le sedi istituzionali e sui media, la nostra visione alternativa di come governare la nostra sanità.
Ascoltiamo il responso dei cittadini e ribadiamo a gran voce: non è vero che si torna indietro! È vero, invece, che bisogna intervenire con nuove priorità e con differenti modalità.
Urgente è la definizione del nuovo Piano Sanitario Nazionale, strumento necessario di pianificazione e indirizzo per la politica sanitaria nel medio e lungo periodo attraverso l’analisi di dati e la creazione di statistiche per programmare precisamente gli interventi futuri in sanità.
Importantissimo è contemporaneamente proseguire con grande determinazione sulla strada degli accordi con le regioni a noi limitrofe che, insieme alla definizione dei percorsi di accreditamento delle nostre strutture, rappresentano il sistema ideale per poter valorizzare al meglio sia la nostra struttura, sia le nostre professionalità. Professionalità che devono essere potenziate attraverso due percorsi molto precisi: l'obbligo formativo attraverso l'acquisizione costante di crediti formativi ed accordi ad hoc tra strutture ospedaliere pubbliche per la mobilità del personale.
Potrà definirsi il caso, ma è proprio di questi giorni l’entrata in vigore dell’Accordo di Collaborazione tra la Repubblica di San Marino e la Regione Emilia Romagna siglata a Bologna il 10 giugno 2013. Questo accordo si pone correttamente nella direzione che San Marino deve intraprendere. Contempla infatti la collaborazione in campo sanitario, la formazione continua in medicina, lo scambio dei dati, lo scambio delle prestazioni e la collaborazione tra i professionisti sanitari, “utilizzando un modello condiviso al fine di garantire, in un’ottica di scambio, la sicurezza e la qualità dei servizi” (art. 4).
Queste solamente alcune delle possibilità che possono già essere utilizzate per migliorare la sanità pubblica sammarinese. Domani, mercoledì 4 giugno, in Consiglio Grande e Generale porteremo queste ed altre proposte in modo da avere tutte le carte in tavola e scegliere con quali giocare!

Comunicato stampa C10

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