Accordo con l'UE: per il Segretario agli Esteri Beccari è giunto il momento di affrontare i temi più spinosi
L'Europa, in tempi di aspra conflittualità tra maggioranza e opposizione, è un tema che unisce la politica sammarinese: gli esponenti di tutte le forze politiche presenti al dibattito di ieri sera concordano infatti sull'opportunità di proseguire sulla strada dell'accordo di associazione con l'Ue, avviato ufficialmente nel marzo 2015. Un percorso che ha attraversato tre legislature, e altrettante alternanze di governo, che il Segretario di Stato Agli Affari Esteri Luca Beccari vuole continuare all'insegna della linearità. L'obiettivo è l'ingresso nel mercato unico, al pari degli stati membri, declinando le regole comunitarie in modo tale che possano essere applicate alla realtà di un piccolo stato. Impresa non facile ma da quando le tornate negoziali sono riprese “è stato fatto un buon lavoro” secondo Beccari, che pensa di affrontare ora gli aspetti più spinosi. E cioè l'integrazione del sistema bancario sammarinese, la libera circolazione delle merci - con l'obiettivo di superare il T2 - il libero stabilimento delle persone, dossier particolarmente delicato per uno stato di dimensioni ridotte. A dicembre – e cioè dopo le prossime due tornate negoziali - “avremo un quadro più chiaro” ha dichiarato il Segretario di Stato.
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Nicola Renzi di RF, predecessore di Beccari agli Esteri, ha ricordato il complesso confronto con Bruxelles non sempre incline ad accettare “tout court” l'agenda sammarinese. Va dunque capito se il negoziato può andare avanti così oppure se serva un'altra spinta che potrebbe essere anche la domanda di adesione. Per Renzi inoltre van tenuti aperti i canali di dialogo anche con gli altri protagonisti internazionali: mai stati fatti tanti passi avanti nel negoziato con l'Ue, ha fatto notare, come dopo la visita a San Marino del Ministro degli Esteri russo Lavrov. Il Segretario di Stato all'Industria Fabio Righi, di Domani Motus Liberi, ha detto che sarebbe impensabile oggi non avere relazioni con l'Europa e dunque si deve proseguire spediti nella negoziazione ma non andare a firmare un assegno in bianco. Il capogruppo PDCS Francesco Mussoni ha ricordato la recente apertura di una linea di credito da parte della Banca Centrale Europea, un riconoscimento per il nostro paese sottolineato positivamente anche dagli altri esponenti intervenuti. No quindi a tattiche negoziali e “l'associazione con l'Ue – ha detto - è l'unica strada”. In politica estera, ha sottolineato Mussoni, l'errore più grande è stato compiuto nel 2006 quando San Marino si tirò indietro all'ultimo minuto dall'accordo con l'Italia, andando incontro all'isolamento e ad un periodo buio.
Secondo Rossano Fabbri di Libera, San Marino non ha alternative all'accordo di associazione, ma non siamo a buon punto nel negoziato. Bisogna correre verso l'integrazione “ anche se questa Europa delle banche e non dei popoli – ha affermato - non mi piace”. Il segretario del PSD Gerardo Giovagnoli ha invece fatto notare che il recente nuovo corso solidale dell'Europa – citando il recovery fund – ne ha cambiato la percezione, rispetto a pochi anni fa quando le politiche di austerità avevano dato impulso ai sovranismi. In questa fase bisogna dunque accelerare nell'associazione che, per la ripresa economica, è fondamentale. Paolo Rondelli, Presidente della Commissione Esteri, ha parlato di ottima collaborazione col Segretario Beccari, ricordando che per il Movimento Rete rimane estremamente importante coinvolgere i cittadini informandoli puntualmente sui cambiamenti che interverranno nei prossimi anni con l'associazione all'Ue. Per il segretario Beccari, nulla di male se l'eventuale accordo di Associazione fosse sottoposto a referendum.
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